Debutta nella penultima di URC il giovane apertura classe 2003 che ha dominato il Sei Nazioni U20
Leinster non ha molto da chiedere a questo finale di regular season in United Rugby Championship: la prima posizione in campionato è assicurata dal +13 sugli Stormers, nessuno è fin qui stato in grado di battere la squadra di Dublino e c’è solo da assicurarsi che tutto vada per il meglio in un tour in Sudafrica che li vede sfidare Lions e Bulls.
Per la prima delle due sfide, lo staff tecnico ha deciso di lanciare al debutto Sam Prendergast, l’apertura che ha soffiato sulle sue venti candeline appena 48 ore dopo aver calciato la punizione decisiva in Irlanda-Francia 33-31 del Sei Nazioni U20, la partita chiave che ha permesso alla nazionale giovanile di eguagliare il successo della maggiore conquistando il Grande Slam.
Con la nazionale U20 aveva già incuriosito l’estate scorsa a Treviso, durante le Summer Series, dove era stato inafferrabile nella partita finale contro la Scozia, valevole per il quinto posto.
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Ora, a due mesi dall’aver colpito l’occhio di tutti nel Sei Nazioni di categoria, arriva la sua prima presenza con la maglia del Leinster, da numero 10 titolare e per molti si tratta, semplicemente, del primo assaggio del protagonista della prossima era ovale in quel di Dublino.
Prendergast, fratello minore del flanker del Connacht Cian, è un ragazzo allampanato, che supera il metro e novanta, ma che nonostante l’altezza riesce a mantenere la coordinazione necessaria per aver già messo nel proprio bagaglio delle qualità tecniche non comuni.
A febbraio, contro il Galles, la clip di un suo assist con un suo colpo da maestro faceva il giro degli schermi: gioco di piedi per mettere a sedere il diretto avversario, corsa ad uscire che gli permette di liberare entrambe le braccia sul placcaggio e offload visionario sopra la testa del difensore per mandare in meta un compagno.
“Yes, I have been watching SBW and Leone Nakarawa highlights. Why do you ask?”
Class from Sam Prendergast 🔥
📽️ @IrishRugby pic.twitter.com/WblurVGvoq
— World Rugby (@WorldRugby) February 4, 2023
A Johannesburg, nella tana dei Lions, non sarà facile replicare certe gesta, ma se c’è una dote che Prendergast ha messo in mostra fin qui in maniera costante, più delle sue abilità tecniche alla mano e al piede, è la testa dura, forte, capace di resistere alle pressioni che lo circondano. Il marchio di fabbrica di chi si affaccia al palcoscenico del rugby dei grandi e sembra dire: il futuro è qui.
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