Il mediano di mischia si racconta mettendo la Rugby World Cup 2023 nel mirino
E’ stato il nome a sorpresa delle ultime convocazioni del Sei Nazioni 2023 dell’Italia: Martin Page-Relo, il mediano di mischia di Tolosa, che l’anno prossimo farà parte invece del Lione, sempre in Top14, si è raccontato in un’intervista ad ActuRugby raccontando come è arrivato all’azzurro e quali sensazioni a provato a stare nel ritiro con Crowley, lo staff e i ragazzi della nazionale italiana.
Leggi anche, Italia: chi è Martin Page-Relo, il nuovo convocato degli Azzurri
Martin Page-Relo: “In azzurro grazie a Capuozzo. Spero di indossare la maglia dell’Italia molto presto”
Sulla possibilità di arrivare a far parte dell’Italia: “La storia fa un po’ ridere. Un giorno eravamo qui a Tolosa con Capuozzo e stavamo parlando un po’ di tutto. Poi gli ho detto: “Ange sai che anche io ho dei parenti italiani?” Lui mi ha guardato e mi ha detto: “Ma sei scemo o cosa? Perché non ti candidi per far parte della nazionale?”, e cosi è cominciato tutto e si è concretizzato in maniera rapida…”
Sulle relazioni di Capuozzo: “Ange ha portato il mio caso all’attenzione della federazione e dello staff tecnico e la cosa è andata a buon fine. Ripeto, è successo tutto molto velocemente. Sono molto contento”.
Il primo impatto con la nazionale e con il gruppo azzurro: “Avere uno staff tecnico internazionale che ti segue anche se giochi all’estero, rispetto a quella nazionale, è una cosa che mi ha fatto enormemente piacere. Quando sono arrivato nel ritiro dell’Italia ho trovato subito un clima incredibile, fatto di giovani e di grande entusiasmo. La barriera linguistica? In passato mi era capitato per 3-4 anni di studiare un po’ l’italiano, anche se devo dire che più di qualcuno sa il francese e con gli altri, laddove non arrivavamo, ci siamo rapportati in inglese. Paradossalmente, l’assenza di Ange Capuozzo, della quale ovviamente eravamo tutti dispiaciuti, mi ha fatto bene dal punto di vista relazionale: perché mi sono aperto da subito al dialogo con gli altri membri del gruppo”.
Il rapporto con Crowley e con lo staff: “Il ct mi ha detto di pensare a divertirmi inizialmente e di mostrare quello che sapevo fare. Mi hanno spiegato subito quale sarebbe stato il mio percorso in quelle settimane e da loro ho ricevuto un feedback positivo”.
Sullo scendere in campo: “Sapevo che molto difficilmente sarei stato coinvolto nelle ultime partite del Sei Nazioni, anche se, essendo un atleta di alto livello, ci speravo ed è quello che secondo me un giocatore deve sempre coltivare. L’obiettivo è quello di indossare la maglia dell’Italia al più presto”.
L’obiettivo Rugby World Cup: “Se a febbraio mi aveste detto che ci sarebbe stata questa possibilità vi avrei riso in faccia, perché l’avrei ritenuta impossibile o quasi. Ora è un obiettivo. Conosco bene la situazione dell’Italia rispetto alla posizione da numero 9 di mediano di mischia (fa riferimento a Varney, Fusco e Garbisi, ndr). Devo concentrarmi su me stesso e fare il massimo per arrivare a guadagnarmi la convocazione iridata”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.