Il giocatore è il simbolo di un momento di confusione del rugby inglese
Dopo la fine del Sei Nazioni 2023, in Inghilterra c’è un questione che non si spegne: quella legata ai casi eleggibilità dei giocatori all’estero, con il flanker del Tolosa Jack Willis, che ormai si è fatto promotore a tutti gli effetti di questa “battaglia”.
Jack Willis sulla sua eleggibilità futura: “La Federazione faccia qualcosa in fretta”
L’ex giocatore dei Wasps, che ha dovuto lasciare il club per motivi economici, legandosi alla squadra di Top14 dispone di una delega speciale per far parte della nazionale di Steve Borthwick, almeno per questa stagione, ma, dalla prossima, potrebbe non far più parte della “Rappresentativa della Rosa”, dal momento che Willis ha firmato con Tolosa un contratto triennale
Cosa ne sarà di lui quindi, a livello internazionale, dopo la Rugby World Cup 2023, considerando che, secondo le regole attuali, solo i giocatori che giocano in Premiership possono essere eleggibili per la nazionale e non quelli che giocano nei campionati esteri? A rispondere è lo stesso Jack Willis che, ai media britannici, ha esposto il suo pensiero sulla questione: “Penso che la cosa meriterebbe una discussione vera, seria, costruttiva e anche immediata”.
Specificando: “Questa cosa non dipende da me, altrimenti saprei cosa dire e cosa fare. Va gestista con attenzione, ma anche con voglia di capire che l’apertura al domani rugbystico dev’esserci, alla base di tutto. Dicono che per stare in nazionale bisogna giocare al proprio meglio? Io per giocare al massimo in questo momento sento che Tolosa è la miglior soluzione”.
Parole che non lasciano adito ad interpretazioni strane, anzi rappresentano la volontà di chiedere un’accelerazione sull’argomento: “Io mi auguro che la cosa possa cambiare, anche perché non riguarda solo me (Joe Marchant, Sam Simmonds, David Ribbans e Jack Nowell, senza dimenticare le voci su Marcus Smith). Quello che succede a Tolosa è che tutti danno il massimo per il club, con la speranza poi di andare a giocare liberamente per la propria nazionale, siano essi francesi, italiani, argentini o australiani”.
Infine conclude dicendo: “Qualcuno mi dice che ho fatto male a firmare un contratto così lungo per Tolosa? Parla perché non conosce l’ambiente e la disponibilità che ho trovato qui. Sarei stato uno sciocco a non firmare: è un club splendido. E’ tutto quello che serve alla mia carriera per svilupparsi. Mi sento molto fortunato e credo che le cose in Inghilterra dovrebbero cambiare su questa cosa dell’eleggibilità”.
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