La possibile assenza di Kolisi alla prossima RWC apre il dibattito su chi potrebbe ereditare la fascia di capitano
La notizia dell’infortunio di Siya Kolisi è piombata come un fulmine a ciel sereno per tutti i tifosi degli Springboks e gli appassionati della palla ovale. Uscito dopo pochi minuti nel corso della partita Sharks-Munster, il terza linea sembrava aver rassicurato il pubblico circa le sue condizioni fisiche.
Nelle ultime ore, però, rimbalza sui media della Rainbow Nation la notizia, sempre più probabile, che il giocatore abbia riportato un infortunio abbastanza grave, una lesione parziale al legamento crociato anteriore. Se la notizia venisse confermata ufficialmente, rimarrebbero due strade possibili da percorrere: quella dell’operazione chirurgica, che sicuramente costringerebbe Kolisi a saltare la Rugby World Cup, oppure la terapia conservativa, che lascerebbe qualche spiraglio in più di possibilità.
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Anche si scegliesse per la seconda strada, rimane però la terapia più incerta, in quanto c’è il rischio che comunque il terza linea non recuperi a sufficienza per performare nella competizione più prestigiosa del mondo rugbistico, quando un giocatore deve riuscire a mettere in campo il classico “110%” del suo potenziale.
Sudafrica: chi potrebbe sostituire Kolisi come capitano degli Springboks alla RWC 2023
Un’eventuale assenza di Siya Kolisi dalla RWC 2023 non peserebbe però più di tanto per quanto riguarda il suo comparto, la terza linea, quanto per la mancanza della sua leadership: il classe 1991 è stato il capitano che ha guidato il Sudafrica alla vittoria della terza Coppa del Mondo, innalzando il trofeo in Giappone nella scorsa edizione del 2019. A questo si aggiunge il valore, importantissimo per la Rainbow Nation, di essere stato il primo capitano di colore nella storia degli Springboks.
Considerando un simile peso, è facile immaginare come in patria e nella stampa specializzata si sia già aperto il dibattito riguardo quale giocatore, nel caso, possa ereditare la fascia di capitano in occasione dell’imminente edizione francese della RWC.
Tra questi c’è Planet Rugby che, in un articolo a firma di Jared Wright, avrebbe ristretto ad una rosa di 6 nomi la scelta del possibile capitano del Sudafrica in assenza di Siya Kolisi. Questi, secondo il giornalista, i candidati più probabili: Handre Pollard, Lukhanyo Am, Pieter-Steph du Toit, Duane Vermeulen, Steven Kitshoff ed Eben Etzebeth.
Tutti loro erano tra i 23 convocati che hanno giocato la finale nella scorsa RWC contro l’Inghilterra e, escludendo Kitshoff entrato dalla panchina, tutti erano nel XV titolare. Tra i 6 nomi indicati, Etzebeth è quello che può vantare ampiamente il maggior numero di presenze con la maglia Springboks, essendo centurione della propria nazionale, e già 12 volte capitano. Di queste, però, solo una volta ha indossato la fascia da quando Rassie Erasmus e Jacques Nienaber siedono nello staff tecnico del Sudafrica.
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Il pilone Kitshoff è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo ma, a differenza di altri nomi, non gli è mai stato affidato il grado di capitano degli Springboks: rispetto ad altre posizioni in campo, è più raro che un prima linea riceva la fascia. Eppure è capitano nel suo club, gli Stormers, quindi l’esperienza nel ruolo non gli manca.
In termini di pura leadership, però, Jared Wright vede come nomi più indicati quelli di Vermeulen e di Pollard. Entrambi vantano qualità ed esperienza da vendere, oltre ad essere dei veri trascinatori in campo. Il mediano d’apertura, infatti, è stato spesso indicato come vice-capitano. Il giornalista ricorda però che tutti e due non è scontato siano parte della formazione titolare. Per Pollard, in particolare, conterà la condizione: col club, i Leicester Tigers, si sta vedendo un miglioramento dello stato di forma, per cui il suo nome sarà tra i primi ad essere tenuto in considerazione.
Il discorso vale anche per du Toit. Il terza linea ha riscontrato alcune difficoltà per via di infortuni e condizione fisica: le sue possibilità di essere titolare e capitano passano dalla valutazione del suo stato di forma.
Chi invece non avrebbe attualmente di questi problemi è Am. La sua posizione come centro titolare è praticamente garantita e, pur essendo il giocatore con meno presenze tra quelli elencati, è già uno dei trascinatori della squadra. Secondo Wright, il suo stile di leadership in campo è simile a quello di Kolisi. La scelta comunque spetterà all’head coach del Sudafrica, Jacques Nienaber: qualora voglia affidarsi più all’esperienza un nome come quello di Pollard sarebbe ottimale; se invece decidesse di puntare maggiormente sullo stato di forma Am potrebbe essere l’alternativa migliore, considerando anche un tipo di approccio più simile a quello di Kolisi.
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