Il coach di Treviso motiva l’ambiente ed esclude un atteggiamento appagato da parte dei suoi
Manca sempre meno al match di semifinale fra Tolone e Benetton. I trevigiani sono già nella città del Var e in vista della partita del Mayol potranno contare su oltre 200 tifosi biancoverdi al seguito della squadra.
Nel pomeriggio di venerdì 28 aprile sono uscite le rispettive formazioni e il messaggio appare chiaro e condiviso: Tolone e Benetton giocheranno con i migliori, dunque si prospetta una partita di alto livello.
Lo staff italiano ha potuto lavorare con la tranquillità scaturita dalle due partite del tour sudafricano. Un finale di stagione amaro sul piano dei punteggi, ma abbastanza rassicurante su quello delle prestazioni.
Adesso gli uomini di coach Marco Bortolami dovranno dare il massimo e condensare una grande prestazione in 80 minuti. In caso di vittoria si tratterebbe della penultima gara del 2022/23, mentre in caso di sconfitta la stagione finirebbe al Mayol.
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La preparazione e le aspettative
«L’obiettivo era recuperare dopo il Sudafrica e la settimana di allenamenti è andata bene. Ho visto i ragazzi avere un’ottima energia, abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi per giocarci le nostre carte. Siamo carichi». Con queste parole rilasciate alla Tribuna di Treviso, Bortolami ha introdotto la prima, storica, semifinale europea del Benetton.
Il Tolone ha schierato i migliori 23 giocatori a disposizione, inserendo in lista gara un consistente numero di caps internazionali.
«Se guardate la formazione capirete che è squadra solida, esperta, dalla quale mi aspetto una grande pressione nelle fasi statiche: mischia chiusa, drive e gioco al piede con Biggar. Noi ci siamo preparati adeguatamente.»
Nelle ultime due settimane i rossoneri francesi hanno battuto agilmente Perpignan e hanno perso con il Castres. La squadra allenata da Azema è in quinta posizione, in lotta per i play-off. Il Benetton invece ha perso in URC con Sharks e Stormers, realizzando 8 mete e due punti di bonus complessivi.
«In Sudafrica sono state due sfide non uguali perchè i francesi giocano un rugby di situazione e meno strutturato, però abbastanza simili a quella che ci aspetta, specie a livello di fisicità e ruvidezza. Quindi affrontare Sharks e Stormers certo ci hanno preparato al Tolone. Siamo consci che sarà durissima ma ciò che ho chiesto alla squadra è di affrontarli a viso aperto, sfruttando ogni nostra possibilità, avendo un approccio adeguato e mettendoci la personalità giusta per provare a vincerla, senza sentirsi appagati di essere arrivati a un traguardo storico: un discorso che per tutta la settimana ho voluto cancellare dalla mente dei giocatori. Ma attenzione, con questo non voglio dire che la tattica non sia importante, al contrario:nel gioco al piede abbiamo una strategia chiara, abbiamo preparato tante componenti per metterli in difficoltà e minimizzare i loro punti di forza».
Il fattore campo in Europa
Un elemento chiave negli equilibri di coppa è stato lo stadio Monigo. Lì i biancoverdi hanno sostanzialmente costruito un fortino, andando a vincere con Bayone, Stade Francais, Connacht e Cardiff. In trasferta le cose cambiano, specialmente in uno degli stadi più caldi di Francia.
«Il fattore campo in Europa è importante ed anzi direi decisivo, comunque ho chiesto alla squadra di sfidarli a viso aperto; l’anno scorso giocammo lì e non fummo lontanissimi da loro (ottavi di finale, sconfitta 17-36). Se allora vogliamo proseguire nella nostra crescita questa è una grande opportunità da sfruttare, intendiamo fare quello che ci siamo proposti, senza alcun timore reverenziale nè accontentandoci solo di una buona prestazione. Poi sarà il campo a dare il responso».
Infine un inciso sugli obiettivi. Duvenage e compagni hanno ancora voglia di stupire.
«Abbiamo fame, convinzione e determinazione. Saranno 80′ contro uno degli avversari più forti in Europa, sono quinti nel Top 14. Perchè a questo punto Heineken e Challenge poco cambia, la scrematura è già avvenuta e questi sono tutti match di elevatissimo tasso tecnico».
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