Il presidente della FemiCz Rugby Rovigo, chiede anche lo spostamento della sede della finale scudetto
In occasione dell’incontro preparatorio all’assemblea societaria della Rugby Rovigo che il 3 maggio eleggerà il nuovo CDA del club, il presidente Francesco Zambelli ha parlato, andando a toccare alcuni temi rilevanti nel panorama dell’attualità rugbistica italiana.
In particolar modo Zambelli ha concentrato le sue riflessioni sul rapporto tra il club rodigino e la FIR, ma soprattutto sulla dimensione generale del Top 10 in relazione alle due realtà, Benetton e Zebre, che militano in URC.
Il quadro dipinto dal presidente dei rossoblù non è proprio soddisfacente, almeno dal suo punto di vista. Nelle dichiarazioni riportate dal Gazzettino si possono intuire alcune critiche abbastanza dirette.
Il Rovigo attualmente si sta preparando ai play-off e punta a vincere lo scudetto, sfuggito un anno fa nella finalissima con Padova. Anche in merito ad una eventuale gara conclusiva del campionato con la sua squadra protagonista, Zambelli ha qualcosa da dire.
Alto livello e Top 10
“Da 10-12 anni lotto per riportare il Rovigo nell’alto livello. Inutilmente. L’impianto federale ha partorito un “mostro” a due teste. Quei due là sopra e sotto il nulla! A noi del Top 10 deve bastare la soddisfazione di mettere in luce qualche giocatore che quelli sopra vengono a prendersi.”
Con queste parole il presidente Francesco Zambelli ha introdotto un argomento spinoso come quello delle relazioni fra il Top 10 e i due club appartenenti allo United Rugby Championship, e ha poi proseguito:
“Come si può pretendere che una squadra rappresentativa di niente, le Zebre, sia finanziata a scapito di chi come noi da quasi 90 anni fa questo sport? Per quello che Treviso e Zebre vincono cosa cambia se invece di 5 milioni a testa dalla Fir ne ricevono 3 e il resto viene distribuito per alzare il livello? Di loro vittorie salutari, che tengono in piedi il rugby italiano, ne vedo poche.”
La situazione sportiva ed economica del Rovigo
Le casse del club sembrano godere di buona salute, così come l’area tecnica, rinfrancata dalla gestione del coach rodigino Alessandro Lodi. Visto che lo scenario della massima competizione italiana non sembra mutevole in breve tempo, Zambelli ipotizza un piano di gestione diverso.
“Non potendo fare l’alto livello, Rovigo i prossimi 4-5 anni avrà altri obiettivi: potenziare il settore giovanile coinvolgendo tutto il Polesine e adeguare lo stadio “Battaglin”i per farci trovare pronti se nel frattempo qualcosa cambierà. Tutto questo mantenendo una squadra competitiva in Top 10, con l’ambizione di vincere lo scudetto. L’impianto economico da 1,5 milioni di budget a stagione è sostenibile e consolidato.”
Le news dal consiglio federale
Anticipando quanto verrà ratificato nel il consiglio federale che si terrà oggi, sabato 29 aprile, Zambelli ipotizza un cambio di assetto del torneo. Magari non imminente, ma comunque altamente probabile.
“Il prossimo campionato sarà ancora a dieci squadre. Erano state individuate tre caratteristiche per le “licenze” di iscrizione: budget da 1,3 milioni di euro, impianto sportivo adeguato, settore giovanile. Ma si procederà con deroghe. Così anche se hai 800.000 invece di 1,3 milioni va bene lo stesso. Le deroghe saranno tolte l’anno successivo e allora, forse, scenderemo al Top 8”.
L’ipotesi della finale al Battaglini
Infine arriva una proposta netta. Secondo Zambelli la finale del Top 10 in programma allo stadio Lanfranchi di Parma sabato 28 maggio 2023, dovrebbe essere giocata in un altro palcoscenico.
“Ho mandato un messaggio a Marzio Innocenti chiedendo, se Rovigo arriverà in finale, di giocarla al “Battaglini”, non a Parma. Non essendo cambiato nulla nel Top 10 rispetto a prima ripristiniamo anche la regola della finale in casa della miglior classificata. C’è il precedente della finale di Coppa Italia, giocata a Verona. Visto che si va avanti a deroghe, deroghiamo anche qui.”
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