Marcato e Casellato vogliono difendere il risultato dell’andata e ritrovarsi in Finale
Colorno e Petrarca sono usciti vittoriosi dalle rispettive semifinali di andata e ora sono chiamati a difendere il vantaggio, in due partite complesse per varie e differenti ragioni, per proiettarsi nella agognata finale del 28 maggio, al Lanfranchi di Parma. I coach Casellato e Marcato hanno voluto dire la loro sulle gare d’andata e su come preparare la semifinale decisiva.
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Le dichiarazioni del coach di Colorno
Dopo la vittoria casalinga, Colorno è chiamata all’impresa: espugnare Rovigo, uno dei campi più difficili d’Italia, non solo per il valore dell’avversario ma anche per il pubblico del Battaglini, forse il più caloroso di tutto il movimento nostrano. Coach Casellato, ex della gara che conosce bene l’ambiente rodigino, a riguardo ha le idee chiare, come dice alla Voce di Rovigo: “In campo si va 15 contro 15, e anche noi avremo dietro un paese intero che ci spingerà. Sento tanta energia.”
Commentando la partita d’andata l’allenatore trevigiano dichiara: “I ragazzi hanno fatto una grandissima partita, abbiamo rovinato i piani al Rovigo, stiamo scrivendo una pagina di storia dietro l’altra.”
E anche rispetto al percorso stagionale: “Per noi era importante dimostrare che meritavamo questi playoff dopo la partita di campionato. Dopo l’incontro li abbiamo resi più incerti e verremo a Rovigo per giocare la nostra partita e poi il campo darà la sua sentenza.”
In vista della gara poi l’attenzione è rivolta ai dettagli: “Nella preparazione al match cerchiamo di concentrarci più sui particolari tecnici che sul volume in questa fase della stagione.”
Le dichiarazioni del coach del Petrarca
Da parte sua Marcato invece, alla guida del Petrarca dal 2017, è forte del successo esterno dei suoi sul campo del Valorugby, che dovrà confermare a Padova, ma sa di aver buttato l’occasione di chiudere i giochi già all’andata, per la rimonta subita dai suoi e dichiara al Gazzettino di Padova.: “Prima della partita ci avrei messo la firma per tornare a Padova con un 4-1 in classifica, ma visto come si era messa, un po’ di rammarico c’è.”
E sulle ragioni del calo: “Escludo la stanchezza fisica, non siamo più riusciti ad avere il controllo del gioco, siamo stati pasticcioni, abbiamo sbagliato un paio di lanci in touche, ma va messa in conto anche la reazione del Valorugby, il suo orgoglio, le sue capacità. Stiamo parlando di una squadra forte, che ha terminato la stagione regolare al terzo posto, che ha giocatori di alto livello e di temperamento. Per cui ci sta una fase di gara in cui si patisce, anche se potevamo fare meglio.”
Poi pensando alla prossima partita di ritorno: “Abbiamo un piccolo vantaggio ma non ci dobbiamo adagiare, non è un parziale di sicurezza. Ogni partita ha una sua storia e si inizia sempre sullo 0 a 0. Non faremo nessun calcolo, nessuna speculazione, andiamo in campo per vincere.”
Infine chiude con un appello al tifo patavino: “L’anno scorso in semifinale con Calvisano al Plebiscito c’era un buon numero di spettatori perché erano venuti a vederci molti ragazzi delle squadre giovanili con i loro genitori. Confido sia così anche domenica e che magari vengano anche tanti altri appassionati di rugby.”
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