A pochi giorni dalle prime convocazioni di Crowley per la Coppa del Mondo il terza linea nutre dei dubbi sulla sua chiamata
A pochi giorni dalle prime convocazioni pre mondiali del ct Kieran Crowley, che dovrebbero arrivare nei primi giorni della della prossima settimana, Sergio Parisse, in un’intervista a AllRugby, di cui è uscita un’anticipazione, ha espresso i suoi dubbi circa la sua possibile presenza in nel gruppo azzurro per la Rugby World Cup 2023 in Francia.
Le dichiarazioni di Sergio Parisse
Sulla sua possibile presenza in Francia con la maglia dell’Italrugby ha detto: “Ho qualche dubbio. Ho la sensazione che non tutti siano d’accordo sulla mia presenza in squadra. ”
Parisse, ancora una volta ribadisce il concetto di non voler premi alla carriera: “Sono un giocatore di quasi quarant’anni, sì, ma in piena attività e venerdì prossimo, me lo auguro, potrei sollevare la Challenge Cup sul prato dell’Aviva Stadium di Dublino. Voglio pensare che se vengo convocato è per quello che posso ancora dare in campo, non solo per quello che sono stato”.
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A proposito della sua presenza che potrebbe risultare “ingombrante” sul piano psicologico in un gruppo giovane: “Io la penso diversamente, penso all’entusiasmo che ho visto nei ragazzi del Treviso quando siamo stati avversari un paio di settimane fa” continuando poi “penso agli stimoli, all’esperienza e alla passione che potrei trasmettere loro nei mesi della preparazione alla Coppa del Mondo da vivere insieme. Sarebbe un vero peccato privare questo gruppo di un apporto così. Capisco che chiamarmi sarebbe una decisione forte, ma sbaglio o il rugby è uno sport per uomini forti? La mia presenza diminuirebbe le chance di qualificazione dalla squadra in un gruppo con Namibia, Uruguay, Francia e Nuova Zelanda? Davvero che c’è qualcuno che pensa questo?”.
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