Italia, Crowley spiega le sue convocazioni e l’assenza di Parisse

Il c.t. Azzurro racconta a OnRugby le decisioni prese: “Per Odogwu e Lamb tanta voglia di esserci. Nemer ha una grande opportunità di riscatto e Page-Relo può coprire tre ruoli”

Kieran Crowley ph. S.pessina

Italia, Crowley spiega le sue convocazioni e l’assenza di Parisse – ph. Sebastiano Pessina

La prima scelta è stata fatta: Kieran Crowley ha selezionato i giocatori che dai primi raduni di giugno fino ai warm-up test match si contenderanno i 33 biglietti per la Francia, dove si disputerà la Coppa del Mondo di rugby 2023. Non è stato facile per il c.t. azzurro prendere certe decisioni, tra nomi eccellenti rimasti fuori – come Sergio Parisse – alcune sorprese e alcuni giocatori il cui recupero non è assicurato in vista dell’esordio Mondiale, ma come ha detto lo stesso Crowley “sono decisioni difficili ma necessarie, fa parte del rugby e del nostro lavoro”.

Una delle novità dell’edizione 2023 della Rugby World Cup è rappresentata dalle rose allargate a 33 giocatori (rispetto ai 31 delle passate edizioni); Crowley, ha già un’idea di come saranno divisi i convocati definitivi tra avanti e trequarti?

“Sì, ne stiamo discutendo e ovviamente dipenderà dalle scelte che faremo tra i convocati, ma la divisione dovrebbe essere o 19 avanti e 14 trequarti o 20 e 13”.

Leggi anche: I convocati dell’Italia per i raduni di preparazione alla Rugby World Cup 2023 

Quante possibilità ci sono di recuperare alcuni dei giocatori infortunati e senza minuti nelle gambe come Toa Halafihi, Leonardo Marin, Jake Polledri e Gianmarco Lucchesi?

“Halafihi è già disponibile per la selezione e si allenerà con noi fin da subito, Marin sta ancora svolgendo il suo percorso di recupero e rivaluteremo le sue condizioni il mese prossimo. Per quanto riguarda Jake Polledri, ha avuto una ricaduta e deve operarsi di nuovo, quindi sarà valutato in seguito ma per adesso non è stato inserito nella lista dei convocati. Il recupero di Lucchesi invece sta procedendo bene, e c’è la possibilità di averlo a disposizione ad agosto”.

Il calendario del girone al Mondiale è diviso praticamente in due: prima Namibia e Uruguay, partite da vincere, poi due sfide durissime con All Blacks e Francia. E prima di queste sfide, 4 test match impegnativi. Ha già pensato a come gestire il gruppo e il turnover?

“Ne stiamo parlando con lo staff, è un tema molto importante perché parliamo di una Coppa del Mondo e le nostre scelte sono orientate sempre su ciò che è meglio per la squadra, chiaramente non tutti i giocatori convocati potranno andare alla Coppa del Mondo. Ogni partita è importante e bisogna rispettarla. Faremo le nostre valutazioni a riguardo fin dai test match estivi contro Scozia e Irlanda e poi con Romania e Giappone, e sceglieremo i giocatori in base a ciò che vedremo in queste quattro partite”.

L’assenza di Sergio Parisse è definitiva? Si tratta di una scelta tecnica o legata a dinamiche di gruppo?

“È stata una scelta tecnica, mi sono preso tanto tempo per decidere e poi sono andato a Tolone per parlarne con Sergio e spiegargli le mie motivazioni”.

Avrebbe potuto essere una presenza ingombrante?

“Assolutamente no. È stato un grandissimo giocatore nella storia del rugby italiano e non è assolutamente in dubbio la sua grandezza e la sua importanza per la storia recente dell’Italia. Abbiamo preso questa decisione facendo una valutazione esclusivamente tecnica, nulla di più”.

Tra i convocati figura anche Ivan Nemer. Cosa pensa del percorso che ha fatto in questi mesi? È una seconda opportunità?

“A Ivan è servita questa sospensione e ha imparato tanto da quello che è successo. Sono momenti non facili, ma che sicuramente fanno diventare delle persone migliori. Ora è il momento di guardare avanti e lavorare con lui sul campo, cosa che accadrà da luglio quando terminerà la sua sospensione. È certamente un elemento importante di questa squadra e ha l’opportunità di giocarsi le sue carte per la convocazione. Ci sono quattro piloni sinistri nel gruppo, e realisticamente solo tre di loro andranno al Mondiale”.

Le due principali sorprese sono Dino Lamb e Paolo Odogwu, sembrava ormai difficile vederli in azzurro…

“Siamo stati in costante contatto con Dino e Paolo durante la stagione, e quando hanno mostrato una forte volontà di essere coinvolti nel percorso di preparazione alla Rugby World Cup abbiamo deciso, insieme agli altri membri dello staff, di includerli nella lista dei pre-convocati. Siamo molto curiosi di vedere cosa possono dare alla squadra e se potranno essere inclusi nella selezione finale”

Capuozzo, venendo da un infortunio, seguirà un avvicinamento particolare al Mondiale. In caso di emergenza nel ruolo di estremo la scelta verterà nuovamente su Tommaso Allan?

“Capuozzo arriverà nella seconda parte del camp, dopo aver concluso la sua stagione con Tolosa e il suo percorso di recupero. Sicuramente Tommaso resta un’opzione importante per il ruolo, ma abbiamo tante alternative ad estremo e abbiamo il tempo per decidere quale sarà la migliore nel caso dovesse essercene bisogno. Abbiamo tante opzioni come Padovani, Da Re o Marin se dovesse recuperare e anche Page-Relo in carriera ha giocato estremo”.

A proposito. L’arrivo di Page-Relo aumenta la concorrenza nel ruolo di mediano di mischia. Quanto sarà difficile scegliere chi tra Varney, Alessandro Garbisi, Fusco e Page-Relo non verrà in Francia? E soprattutto, Varney è ancora la sua prima scelta per la maglia da titolare?

“C’è davvero tanta competizione nel ruolo, e sarà molto difficile scegliere chi purtroppo non sarà convocato per la Coppa del Mondo, ma sono discussioni che vanno intraprese e decisioni che poi andranno prese, fa parte del gioco. Nel Sei Nazioni Varney è stato la nostra scelta numero uno ed è un ottimo giocatore, ma nell’ultima partita contro la Scozia abbiamo dato un’opportunità dall’inizio a Fusco, e poi Alessandro Garbisi è entrato dalla panchina giocando molto bene, così come lo ha fatto in questa stagione al Benetton. C’è tanta competizione, per quanto riguarda Martin (Page-Relo, ndr) è un mediano di mischia che in carriera ha giocato anche in altre posizioni come ala ed estremo, e questo ci permette di avere maggiore versatilità, che è fondamentale in una squadra composta da 33 giocatori. Sarà interessante vederli all’opera tutti insieme e sarà difficile fare una scelta, ma questo lavoro comporta decisioni difficili e uno dei ragazzi ovviamente non sarà contento”.

Francesco Palma

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