L’ex assistente allenatore del Sudafrica Swys de Bruin ci va molto pesante, mentre Nick Mallet smorza i toni
La designazione dei 12 arbitri principali della Rugby World Cup ha fatto storcere il naso a più di qualche addetto ai lavori, soprattutto per via dell’enorme presenza inglese (4 su 12) rispetto alle altre nazioni.
In particolare, Swys de Bruin – ex assistente allenatore del Sudafrica ed ex head coach dei Lions sudafricani – non ha usato mezzi termini ai microfoni di Rugbypass.
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“È importante sapere come funziona, come vengono scelti questi ragazzi” dice De Bruin: “C’è Joel Judge, coordinatore dei selezionatori, assistito da Bryce Lawrence dalla Nuova Zelanda e Tony Spreadbury dall’Inghilterra. Il panel è formato da più persone, ma secondo le mie fonti sono questi tre che decidono chi fa cosa. Ecco perché ci sono 4 inglesi su 12 arbitri”.
“Magari potrebbero essere anche i migliori, ci arriverò, ma ci sarebbero stati 4 arbitri anche dalla Nuova Zelanda o dall’Australia, e conosciamo Lawrence e sappiamo quanta esperienza ha. Quindi i favoritismi non sono di certo da tutte le parti”
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“Ci sono tre Nazioni dell’URC, Scozia, Italia e Galles, che non hanno avuto nulla. Non un singolo arbitro, e l’Inghilterra ne ha 4. Così si dà un’immagine leggermente distorta, e la diffusione dei Mondiali non è buona. Lasciamo che ci siano ragazzi provenienti anche da questi paesi in base al merito, in modo da coinvolgere tutti” conclude De Bruin.
Di avviso diverso è invece Nick Mallet, ex c.t. del Sudafrica e dell’Italia, che invece smorza i toni: “Penso che siano arbitri molto esperti. Alla fine ce ne sono cinque dall’emisfero australe e sette dal nord. Probabilmente non è favoritismo, questo è lo stato degli arbitri al momento”.
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