Due compilation delle migliori azioni e dei momenti più belli di due giocatori leggendari, nelle ore del loro ritiro
Ottanta minuti, la durata di una partita. Ottanta minuti, anche il lasso di tempo che è passato tra l’annuncio del ritiro immediato dal rugby internazionale di Justin Tipuric e il medesimo gesto di Alun Wyn Jones.
Sono in pochi, in queste ore, a sapere quali siano le motivazioni che hanno portato a questo doppio annuncio d’addio alla maglia del Galles di due dei suoi più onorati portatori. I diretti interessati, poco più: entrambi erano stati convocati nel gruppo allargato della nazionale gallese per preparare la Rugby World Cup, entrambi sono stati parte integrante dell’ultimo Sei Nazioni.
La lettura più probabile è quella di una imminente esclusione dei due, al primo taglio dei convocati operato da Warren Gatland nel prossimo futuro. Piuttosto che sottoporli a un momento del genere, ai due veterani è stato concesso di uscire di scena secondo i loro termini, motu proprio. Sono però niente più che elucubrazioni, ipotesi che potranno trovare fondamento o meno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi.
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Intanto, quello che rimane da fare è applaudire, con in tasca la certezza di aver avuto la fortuna di essere testimoni della carriera di due dei più grandi giocatori gallesi di tutti i tempi, in un paese come il Galles che di leggende ovali non ne ha poche.
Alun Wyn Jones si ritira con il record assoluto di presenze internazionali (170, il più vicino ancora in attività a livello internazionale è Sam Whitelock a 143), l’aura di un monumento, un Colosso di Rodi in maglia rossa, epitome statuaria del carisma su un campo da rugby.
Justin Tipuric è stato invece il massimo esempio del giocatore strano, sui generis, capace di far capire che la strada verso la contemporaneità non era necessariamente quella di avere in campo quindici giganti, ma quindici giocatori dotati di un atletismo d’élite. Erede della stirpe dei numeri 7 ibridi, punto di contatto tra il reparto degli avanti e quello dei trequarti (come Martyn Williams, suo predecessore), ed evoluzione della stessa specie.
Chiudono la loro carriera rispettivamente a 37 e 33 anni, dopo essersi portati a casa tutto quello che era possibile ottenere, fatta salva la Rugby World Cup. Anche senza l’ultimo ballo, è stato un enorme piacere.
Il meglio di Justin Tipuric
Il meglio di Alun Wyn Jones
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