Analizziamo un’ultima volta una partita memorabile. L’inizio di Leinster, la forza mentale di La Rochelle, la pressione nel secondo tempo e il convulso finale
DUBLINO – Dall’inizio di Leinster alle scelte nel consulvo finale: dividiamo in cinque punti chiavi una partita memorabile. Se lo meritava, prima di essere archiviata.
1 Partenza pazzesca di Leinster
L’intensità fisica, il ritmo e l’esecuzione di Leinster nei primi 15 minuti si vedono raramente su un campo di rugby, anche a questo livello. La prima meta, per la cui analisi si ringrazia la collaborazione di Pippo Frati, “Leinster l’ha segnata il martedì perché ha studiato che La Rochelle concede il primo blocco sulle rimesse per essere più forti contro la maul, infatti non prendono mai meta su maul. Leinster ha messo Conan lì perché lo sapeva e ha sfondato”. Perfezione sfiorata anche nel 50-22 di Lowe e il passaggio lungo di Byrne per la terza meta.
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2 La Rochelle non è crollata
Con quello che è successo nei primi 15 minuti, francamente non riesco a pensare a squadre che non avrebbero mollato. Neppure Tolosa (in pratica mezza Francia), che ho visto collassare nello stesso stadio tre settimane prima. Essere usciti dalla buca in cui Leinster li stava seppellendo dal punto di vista mentale è una cosa enorme quanto le perle di Leinster all’inizio.
3 Leinster senza leader in campo
Gli irlandesi hanno tanti campioni, ma i leader sono notoriamente un’altra cosa. In Blu i leader sono Sexton (infortunato), Furlong (infortunio il giovedì, ha giocato ma non al meglio) e Ryan (fuori dopo mezz’ora). Da quel punto in poi il leader in campo era Ringrose, ma non è la stessa cosa. Con uno dei tre in campo nel finale avremmo quasi certamente visto un drop. Leinster ha un sistema di reclutamento che è un modello, ma i titolari sono i titolari. Giocare con Furlong a mezzo servizio e Ryan fuori dopo 30 minuti contro una squadra che ha tutta la propria forza nel pack si è dimostrato un lusso troppo grande, almeno sabato.
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4 Le ondate gialle nel secondo tempo
Chi conosce il gioco sa che la difesa di Leinster nel secondo tempo è stata di altissimo livello. Concedere una sola meta e respingere tutti quegli attacchi chiave contro quella pressione è raro. Dall’altra parte però molto merito a La Rochelle che ha continuato a credere nel proprio piano di gioco anche se nonostante una pressione incredibile non riusciva a segnare. I gialli hanno stancato Leinster fisicamente e mentalmente, fiduciosi che prima o poi avrebbe ceduto: il piano ha pagato. Hanno avuto anche molto di più dalla panchina (quella di Leinster ha messo insieme un giallo e un rosso).
5 Le scelte finali
Ringrose a fine gara ha difeso la scelta di andare nell’angolo invece che prendere i tre punti nel finale. Non poteva dire altro, ma se qualcuno riesce a parlare con un suo amico vero, non sono sicurissimo che difenderebbe ancora la decisione. Stiamo parlando di una partita finita con un punto di distacco e chi ha perso ha visto due trasformazioni finite sul palo. Tuttavia questo rimane un errore di scelta Leinster. Fatto senza leader in campo e con la stanchezza mentale e fisica per tutta la pressione dovuta arginare nel secondo tempo, ok. Ma pur sempre un errore.
Damiano Vezzosi
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