Per un volta i due saranno allenatore e capitano della stessa squadra, i Barbarians
Dopo tanti anni come avversari, pur in ruoli differenti, per una volta Eddie Jones e Alun Wyn Jones lotteranno dalla stessa parte. L’allenatore di origini australiane è stato tecnico dell’Inghilterra dal 2015 al 2022 e, per tutto quell’intervallo, ha sfidato ripetutamente il Galles capitanato dal suo giocatore più iconico, il seconda linea che ha vestito la maglia della nazionale per ben 158 volte.
Ora però si troveranno ad essere allenatore e capitano della stessa squadra, i Barbarians. Per la sfida a Twickenham contro il World XV guidato da Steve Hansen, in programma domenica 28 maggio alle ore 15:00 (orario locate), Eddie Jones non solo ha chiamato il seconda linea nella sua formazione ma gli ha anche assegnato i gradi di capitano, in virtù della sua carriera e delle sue eccellenti capacità di leadership.
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Barbarians, Eddie Jones: “Stavo pensando di inventarmi una storia sul ritiro di Alun Wyn”
In occasione della presentazione della formazione, l’attuale tecnico dell’Australia ha rilasciato alcune dichiarazioni (anche scherzose) riguardo Alun Wyn Jones, riportate da WalesOnline.
A proposito della recente scelta del giocatore di ritirarsi dall’attività internazionale, Eddie Jones ha dichiarato: “Onestamente non conosco i retroscena e probabilmente non andrò a chiedergli le motivazioni… però stavo pensando di inventarmi una piccola storia, giusto per fare titoli sui giornali (ride). Ma questa settimana non voglio titoli, quindi non lo farò”.
Il tecnico poi, più seriamente, ha voluto rendere omaggio al grande giocatore con cui tante volte si è confrontato: “Sappiamo tutti che Inghilterra e Galles sono rivali tradizionali, e quindi Alun Wyn Jones non era di certo il mio giocatore preferito. Ma lui è un grande del rugby e una figura iconica”.
“Averlo qui è fantastico, e si è dimostrato subito aperto con tutti i ragazzi. Abbiamo appena bevuto qualcosa insieme e lui adesso è lì a parlare con Kai Yamamoto, un giocatore giapponese non anglofono e senza cap. Godersi la reciproca compagnia fuori dal campo è davvero importante per poi giocare un buon rugby sul campo, e lui lo sa”.
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