Il giovane trequarti in forza al Clermont è motivato a fare bene nella terra di origine di suo padre
Manca praticamente un mese al calcio d’inizio della Junior Rugby World Cup edizione 2023 e l’attesa per l’evento che inizierà il 24 giuno in Sudafrica diventa inevitabilmente alta, sia in Italia che nelle altre nazionali partecipanti.
Gli Azzurrini sono al lavoro ormai dalla fine di aprile, con lo staff tecnico che ha messo in programma fin qui quattro mini raduni, realizzati per allargare il bacino di atleti a disposizione, prima di fare le scelte definitive.
Fra i giocatori che dovrebbero essere sicuri di partecipare c’è Francois Carlo Mey, estremo classe 2003 da questa stagione in forza al Clermont, dove ha giocato sia negli espoirs che in prima squadra.
Per lui che è italiano di origine sudafricana si tratterebbe di una vetrina molto importante, nello stesso Paese che ha dato i natali a suo padre, ex giocatore di Top 10 in Italia e allenatore di molteplici squadre dell’area parmense.
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Francois Carlo Mey: “Abbiamo le carte in regola per puntare in alto al mondiale U20”
Mey è nato in Italia, ma ha sempre mantenuto un feeling importante con il Sudafrica. «Crescendo, la parte italiana è aumentata: adesso mi sento 50 e 50. – Ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta di Parma – La prima lingua è l’italiano, anche se in famiglia parlo l’afrikaans».
Potenzialmente, non avendo ancora caps con la nazionale maggiore, sarebbe eleggibile anche per una rappresentativa seniores degli Springboks. «Sarebbe difficile ma tenderei a dire di no al Sudafrica, perché essendo cresciuto nelle nazionali giovanili azzurre andrebbe finito il percorso».
A partire dalla stagione 2022/23 ha lasciato il Colorno con cui aveva vinto lo scudetto under 19 nel maggio scorso ( e debuttato in prima squadra) per intraprendere una strada affascinante, quella del campionato francese.
Mey che può giocare sia centro che estremo, è cresciuto nell’Amatori Parma ed oggi è un giocatore del Clermont. In Alvernia ha già fatto capolino in prima squadra: per lui l’esordio in Champions Cup a gennaio con gli Stormers e poi altre due presenze in Top 14. Nel mezzo i match con l’Italia Under 20 all’ultimo 6 Nazioni e tante partite con la squadra under 23 del club gialloblu.
«Dopo il 6 Nazioni del 2022 avevo ricevuto un paio di offerte dalla Francia, la scelta di Clermont mi sembrava quella più giusta; la decisione di andare all’estero l’avevo già maturata prima di vincere lo scudetto Under 19. E’ duro, sia dal punto di vista fisico che mentale perché devi essere rapido nelle scelte di gioco e saper fare tutto».
Adesso il focus passa sulla rassegna iridata che si svolgerà proprio in Sudafrica. L’Italia Under 20 allenata da Massimo Brunello se la vedrà nel girone con Georgia, Sudafrica e Argentina. Non una pool facile, ma comunque stimolante vista la competitività degli Azzurrini.
«Quando ho visto che il mondiale era in Sudafrica speravo di arrivarci, specialmente dopo aver visto che nel girone c’è il Sudafrica e questo ti dà degli stimoli pazzeschi e a me anche un po’ di emozione. Là ho i parenti per cui sarebbe bello vederli almeno in una partita. Secondo me abbiamo le carte in regola per puntare in alto, arrivare tra le prime quattro».
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