Intanto a Rovigo i tifosi premiano Uncini come giocatore dell’anno
Sono passati 11 giorni dalla delusione per vedersi scucire dal petto lo scudetto da parte di Rovigo, e coach Marcato torna a commentare al Gazzettino di Padova la stagione dei suoi. Senza sottrarsi nemmeno riguardo alla discussa decisione di non piazzare alcuni calci di punizione in favore del Petrarca che avrebbero potuto ribaltare le sorti della finale scudetto.
L’esordio è amaro: “La cosa che mi fa stare peggio è di aver deluso chi credeva in noi, ed è una sensazione ancora molto forte, cocente.” Riguardo all’andamento della finale e alla decisione di cercare la rimessa laterale e la meta invece dei 3 punti al piede: “Col senno di poi è fin troppo facile dire che avremmo dovuto cercare di trasformare in punti qualche calcio di punizione. Era una cosa da fare in almeno in paio di occasioni.”
I rimpianti di coach Marcato per la finale Top 10 persa contro Rovigo
E invece cosa è accaduto? Prosegue Marcato: “Invece abbiamo insistito per mandare la palla in rimessa laterale e poi cercare la meta, cosa che per tutta la stagione, semifinale con Reggio Emilia compresa, era spesso andata bene. Ho ricevuto molte critiche per questa scelta e le accetto, è stato un errore, si doveva calciare tra i pali. Però voglio precisare una cosa…”
L’allenatore di Padova difende i suoi giocatori, sé e il suo staff: “Non c’è stata nessuna presunzione. Eravamo convinti di riuscire a sfondare, di trovare il pertugio per andare in meta. Molte volte ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti. Era una tattica, non era supponenza. Né mia né tantomeno dei giocatori, che hanno dato tutto quello che avevano.”
L’attenzione dell’allenatore del Petrarca si rivolge alla stagione trascorsa e in particolare all’incostanza dei suoi: “In alcune partite di campionato siamo stati spreconi e imprecisi, non c’è stata la continuità della precedente annata, ma spesso nei minuti finali, pur non brillando, abbiamo portato a casa il risultato anche senza piazzare le punizioni, perché è su questo che alla fine si torna.”
Prosegue il coach dei patavini: “Visto come è andata è vero, bisognava essere più cinici e calcolatori, però anche se abbiamo perso la finale non credo che siamo diventati una squadra inguardabile.”
L’ossatura del Petrarca rimarrà la stessa: “Il nostro ciclo non è finito. Ci saranno giocatori che andranno via (ieri Mirco Spagnolo ha firmato con il Benetton Rugby, NdR) e altri che arriveranno, come ogni estate, ma il nucleo rimarrà lo stesso. Sia io sia Victor Jimenez, che è molto più di un vice allenatore, abbiamo un altro anno di contratto, il lavoro da fare è ancora tanto.”
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Ma ci sarà qualche novità: “Modificheremo qualcosa, forse qualche giocatore è stato spremuto troppo, per cui è giusto apportare delle novità tattiche e anche nella preparazione fisica ma questo è un gruppo valido e competitivo che può ancora dare molto.”
A Rovigo invece non smettono di festeggiare, e Paolo Uncini viene premiato dalle Posse Rossoblu come giocatore dell’anno per i tifosi.
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