Il Consiglio federale ha approvato la proposta di rinominare i due campionati di vertice del rugby maschile e femminile
La Federazione Italiana Rugby ha comunicato che il Consiglio federale, riunitosi lo scorso 10 giugno, ha approvato la proposta di cambiamento della denominazione del massimo campionato maschile e del massimo campionato femminile italiani.
L’ex Top10, che dalla stagione 2023/2024 vedrà la partecipazione di 9 squadre, e l’Eccellenza femminile si chiameranno a partire dal prossimo anno sportivo Serie A Elite.
“La nuova denominazione dei campionati, a cui viene affiancata una revisione completa dell’identità visiva delle due principali competizioni domestiche, si inserisce in una più ampia strategia di sviluppo sportivo, commerciale e sociale – si legge nel comunicato ufficiale della FIR – che tiene in considerazione il ruolo centrale del torneo maschile e di quello femminile nello sviluppo dell’alto livello nazionale, al servizio della maglia azzurra, perseguendo al contempo un nuovo traguardo sul fronte dell’uguaglianza di genere.”
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Inoltre, cita la nota, il Consiglio federale ha voluto rimettere la denominazione di Serie A al vertice della piramide rugbistica italiana, come non accadeva dal 2001 per il settore maschile (quello femminile aveva mantenuto il nome di Serie A fino alla scorsa stagione).
Il massimo campionato italiano di rugby è stato denominato Serie A dal 1946 al 1960 e dal 1965 al 1986. Tra il 1960 e il 1965 si era chiamato Eccellenza, denominazione poi ripresa dal 2010 al 2018. Dal 1986 al 2001 il nome era stato Serie A1, per differenziarlo dalla seconda divisione (A2), come succede nel basket e nella pallavolo. La riforma del 2001 aveva portato al Super 10, mantenuto fino al 2010, e poi al Top12 tra il 2018 e il 2020, prima della riduzione a dieci squadre.
Dal primo luglio, giorno in cui scatterà formalmente la stagione 2023/2024, la massima divisione maschile si chiamerà Serie A Elite, mentre le divisioni inferiori continueranno ad essere denominate Serie A, Serie B e Serie C.
Anche la seconda divisione femminile manterrà il nome di Serie A.
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