Diversi nomi importanti sono fuori dal lotto per il Rugby Championship, ma potrebbero rientrare prima del mondiale
Per la prima volta da quando esiste la Rugby World Cup, gli All Blacks non arrivano alla rassegna mondiale con i favori del pronostico.
La lista dei convocati diramata dal capo allenatore Ian Foster in vista del Rugby Championship 2023 ha sottolineato il grande talento a disposizione dello staff tecnico, ma anche qualche inconsueta lacuna a livello di classe e di esperienza nella rosa della squadra in maglia nera.
Tuttavia, la Nuova Zelanda potrà contare su alcuni atleti rimasti fuori dal torneo australe, ma che potrebbero rientrare prima dell’inizio della coppa del mondo.
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Se infatti l’ala Sevu Reece e il pilone George Bower sono dati per certi assenti e sembra difficile recuperare Angus Ta’avao e Cullen Grace, la lista degli infortunati sembra destinata ad accorciarsi fra luglio e agosto.
I primi a tornare a disposizione dello staff dovrebbero essere il pilone Joe Moody, 34 anni e 57 caps piuttosto essenziali per i destini della prima linea neozelandese, il seconda linea Patrick Tuipulotu e il centro Quinn Tupaea, vicino al rientro dopo il terribile infortunio al ginocchio causatogli lo scorso settembre da uno sconsiderato intervento in ruck di un giocatore australiano.
Lotta contro il tempo per Ethan Blackadder, terza linea dei Crusaders, e David Havili, centro della medesima franchigia. I due dovrebbero essere pronti per la prima parte del mese di agosto, a ridosso delle ultime settimane di preparazione al mondiale. Sarà quindi una scelta importante quella dello staff: lasciare fuori due giocatori importanti o portarli al torneo, pur con alle spalle pochissimo rugby.
La situazione più complicata, però, è quella di TJ Perenara. Il numero 9 si è rotto il tendine di Achille a novembre del 2022. A marzo c’erano state voci di un suo possibile rientro in tempo per la fine del Super Rugby, ma poi il mediano non è tornato a vestire la maglia degli Hurricanes. A 31 anni e con 80 caps alle spalle, Perenara è determinato a provarle tutte per giocare il suo ultimo mondiale, e un suo ritorno sarebbe certamente accolto a braccia aperte da una squadra che proprio nel ruolo di mediano di mischia, in particolare dietro Aaron Smith, non ha molte scelte.
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