Il presidente Fir ha parlato ai microfoni di Sky Sport del rapporto con l’attuale c.t. e di come si muoverà il nuovo tecnico
L’arrivo di Gonzalo Quesada in sostituzione di Kieran Crowley dopo il Mondiale sarà parte di un ulteriore percorso di crescita, ma non significa rivoluzione. Questo ha voluto dire il presidente Marzio Innocenti ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo cominciato molti mesi fa a parlare con Kieran, perché la programmazione per il prossimo ciclo Mondiale (quello del 2027 ndr) va fatta in anticipo. Forse in Italia non siamo mai stati abituati a programmare così sul lungo periodo. Il lavoro fatto da Crowley fino ad ora è stato meraviglioso, sono felice della scelta fatta nel 2021, quando in pochi avrebbero puntato su di lui. In quel momento, invece, era la persona più adatta ai nostri giocatori”.
“Il dubbio che si è insinuato è che nel ciclo fino al 2027 il ciclo fosse molto lungo, e abbiamo pensato a un nuovo tipo di gestione. Il rapporto umano con Kieran è stato splendido, e il suo modo di vivere il rugby molto saldo nelle radici della tradizione a me è sempre piaciuto, e credo sia una delle cose più belle che ha portato” ha continuato il presidente.
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Il presidente Innocenti sullo staff dell’Italia
Con il cambio di capo allenatore non sarà però modificato lo staff, per dare comunque un segnale di continuità: “Il nostro staff è di ottima qualità. I miglioramenti costanti del gioco, della mischia, del breakdown, della touche si sono visti, ed è merito anche degli assistenti, così come la squadra dei preparatori atletici è di altissimo livello”.
“Abbiamo perso Quintin Kruger che per una scelta di vita importante ha deciso di tornare in Sudafrica, ma lo sostituiremo con una persone dello stesso livello. Allo stesso modo il settore medico è totalmente soddisfacente. Non ci sono quindi motivi per rivoluzionare lo staff, né Quesada ha alcuna intenzione di procedere a qualcosa di questo tipo. Inoltre, già quello del capo allenatore è un cambiamento molto importante. Rivoluzionare tutto non sarebbe giusto, anche perché Quesada entra in una squadra che sta andando crescendo e che ha grande potenziale” ha concluso Innocenti.
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Anche il tipo di gioco impostato fino a questo momento non sarà rivoluzionato: “Quando abbiamo iniziato a pensare una sostituzione del capo allenatore abbiamo preso in considerazione diverse figure. La scelta si è sempre più ristretta un base al tipo di allenatore che volevamo e a dove volevamo portare la nostra squadra. A tutti gli allenatori con cui ho parlato ho detto che l’Italia ha trovato una sua identità di gioco e che questa identità andrà tenuta, possibilmente migliorandola e correggendo quei difetti che ancora sono presenti. Gonzalo ha assolutamente voglia di continuare su questa strada”.
“Quesada lavora da molto tempo con l’altissimo livello, è un allenatore giovane con delle idee importanti ed è un latino, e di conseguenza capisce perfettamente qual è la componente emozionale che le squadre latine vivono e che a volte è un limite e altre invece è un propellente al raggiungimento di grandi risultati”.
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