“Sapevo invece della decisione di lasciare il Galles di Alun Wyn Jones”
Il coach del Galles, Warren Gatland, con un editoriale scritto sul Telegraph, ritorna per la prima volta sulle recenti problematiche della sua nazionale e del movimento gallese, in particolare riguardo ai ritiri dalla scena internazionale di due stelle della squadra come Alun Wyn Jones e Justin Tipuric, che non indosseranno più la maglia del Galles.
“Ero già a conoscenza della decisione di Alun Wyn Jones, ma quella di Justin Tipuric è stata un piccolo shock.” Il flanker avrebbe optato per il ritiro preoccupato per lo stress atletico, come sostiene Warren Gatland: “Una scelta fatta perché Justin pensava che il suo corpo non avrebbe retto la preparazione, visto che non è al 100%”
Leggi anche Gatland: “Se avessi conosciuto la situazione, non sarei tornato in Galles”
Warren Gatland ammette che il ritiro di Justin Tipuric dal Galles è stato uno shock
Warren Gatland rivela anche come sia andata la telefonata a riguardo con Justin Tipuric: “Gli dissi che Alun Wyn Jones avrebbe annunciato il suo ritiro a breve. ‘Tipico di Al, rubarmi la scena’ ha risposto Justin Tipuric con una battuta.”
Leggi anche Un Top10 in arrivo per il Galles, la mossa della federazione per risollevare il movimento
Il selezionatore del Galles, e dei British and Irish Lions, sapeva bene infatti della possibilità di dover fare a meno della sua eccezionale seconda linea: “Alun Wyn Jones e io ne abbiamo parlato diverse volte al telefono durante il Sei Nazioni. Abbiamo discusso su quando sarebbe arrivato il momento giusto. Lui è così competitivo da non contemplare l’abbandono o la resa.”
E aggiunge: “Ha fatto fatica a prendere questa decisione. Mi ha detto che sapeva che era giunta l’ora di dire addio al rugby internazionale ma che non ne era sicuro del tutto. È stato un giocatore straordinario, per il Galles e per i Lions. Spero di poter rubare il suo spirito combattivo e regalarlo alle generazioni future.”
Warren Gatland vuole anche tornare sull’esclusione del pilone Rhys Carre dalla rosa della nazionale per non aver raggiunto la forma atletica necessaria per entrare nei parametri della nazionale gallese.
E dichiara: “Avevamo concordato insieme degli obiettivi, come lui stesso aveva richiesto, ma purtroppo non li ha raggiunti. Questo è lo sport professionistico di livello internazionale.”
Gatland spera che questa sia una opportunità per il pilone, di provare che gli allenatori si sbaglino su di lui e di tornare più forte di prima.
Infine lancia a tutti la sfida, che comunque il Galles dovrà affrontare per la Rugby World Cup, senza darsi per vinto, anzi: “La gente può sottovalutarci quanto vuole, ma vi assicuro che il messaggio durante gli allenamenti è l’opposto.”
Gatland sostiene di trovarsi molto bene con le spalle al muro: “Sono sempre più motivato. Adoro essere lo sfavorito.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.