“Sappiamo che è difficile, ma sappiamo anche di poterlo fare”
Dal raduno della nazionale italiana a Pergine Valsugana, dove sta preparando con gli Azzurri la Rugby World Cup 2023, Nacho Brex squarcia il velo di Maya e guarda in faccia la realtà: “Il nostro obiettivo per il mondiale sono i quarti di finale. Siamo consapevoli della difficoltà della sfida, però siamo altrettanto consapevoli di essere una squadra che può farlo.”
“Ovviamente, per prima cosa, dovremo essere concentrati partita per partita, risultato per risultato, perché non c’è gara già vinta prima di averla giocata, come purtroppo abbiamo già appreso in passato.”
Le prime sfide, per gli Azzurri, saranno in trasferta contro Scozia e Irlanda, le due prime avversarie nei test estivi di preparazione al mondiale. Sfide di una certa caratura, che serviranno soprattutto ai giocatori per giocarsi tutte le loro opportunità: “Le partite contro Scozia e Irlanda saranno due tappe di avvicinamento alla Rugby World Cup. Sfide per iniziare a scaldare i motori, mettere alla prova la squadra – racconta Brex – Saranno match giocati ancora dal gruppo allargato, dove magari lo staff vorrà dare spazio a diversi profili. Naturalmente le approcciamo con la stessa mentalità di ogni altra gara.”
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Il mondiale, racconta il centro di origine argentina che gioca con l’Italia dal 2020, è il palcoscenico più importante e tutti i partecipanti al raduno sono determinati ad arrivarci, ma l’obiettivo del gruppo è quello di crescere insieme, lavorando per un bene collettivo piuttosto che in ottica estremamente competitiva: “Siamo uniti e tranquilli, senza esasperazione, tutti ci stiamo aiutando l’un l’altro senza pensare a tutelare il proprio posto in squadra.”
Classe 1992, Brex è un giocatore che ha saputo evolversi all’interno della propria carriera. Nato come difensore arcigno, ha aggiunto al proprio repertorio abilità sempre più importanti di distribuzione del pallone: “Personalmente penso di essere cresciuto tantissimo grazie ad Andrea Masi. Mi ha aiutato tantissimo a Treviso, ha cambiato il mio stile di gioco e io sono poi riuscito a portare le abilità acquisite qui in nazionale. Comunque anche lo staff azzurro ha come priorità la tecnica individuale, le skills e il decision-making. Ogni sessione di allenamento inizia con un lavoro di 20-30 minuti in cui tutta la squadra, avanti e trequarti, lavora in maniera specifica sulle proprie abilità e sul playmaking.”
Lorenzo Calamai
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