Il nuovo coach di Moana Pasifika mette in guardia le avversarie della Pool D
La nazionale di Manu Samoa ha ritrovato all’interno del suo staff un profilo di grande esperienza come l’ex leggenda degli All Blacks Tana Umaga.
Proprio lui, coach della difesa, è stato da poco nominato anche head coach di Moana Pasifika, un passaggio che gli consente di avere sotto occhio un po’ tutto il movimento samoano.
La nazionale isolana si presenta ai nastri di partenza del mondiale con l’obiettivo di fare meglio del recente passato. Nel 2019 arrivò solo una vittoria con la Russia e tre sconfitte nette con Scozia, Giappone e Irlanda.
La Pool D dell’edizione 2023 con Argentina, Inghilterra, Giappone e Cile non è facile, ma la squadra guidata da Seilala Mapusua promette battaglia.
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Tana Umaga avverte: “Se Samoa vince le prime due partite può succedere di tutto”
“Abbiamo appena iniziato la preparazione – spiega Tana Umaga – è difficile sapere fino a che punto arriveremo. Sono passati più di 20 anni da quando le Samoa non sono più riuscite a raggiungere i quarti di finale. Questo deve essere il nostro obiettivo. Abbiamo un gruppo di qualità con molti giocatori miltanti nel Top 14 ed ex All Blacks o Wallabies internazionali che sono di nuovo idonei a giocare con noi.”
L’ingresso di Lima Sopoaga, Christian Leali’ifano, Charlie Faumuina e Steven Luatua, tutti convocati grazie alla regola 8 di World Rugby, conferisce nuova competitività al gruppo.
“Tutti ci vedono arrivare quarti nel girone. Noi vogliamo vincere una partita, poi due, poi tre… Cominciamo con il Cile poi con l’Argentina. Nella serata del match con l’Argentina sapremo già tante cose. Se vinciamo queste due partite ci sarà concesso tutto anche arrivare ai quarti di finale.”
La mancanza di un calciatore, i punti deboli e i punti di forza di Samoa
I giocatori samoani sono spesso tacciati di essere talentuosi, ma poco ordinati. Tana Umaga invece ha evidenziato un punto di forza nuovo e riscontrato i soliti problemi.
“La nostra prima forza è la mente.Tutti i giocatori sono lì per la maglia, la loro cultura di origine e il loro paese. C’è una motivazione molto forte. Poi ci sono ovviamente tanti atleti che giocano nel Top 14, il miglior campionato del mondo: Charlie Fauminua (Tolosa), UJ Seuteni (La Rochelle), Fritz Lee (Clermont), Duncan Paia’ua (Tolone) ecc.. Portano esperienza, serenità, capacità di prendere le giuste decisioni in tempi stressanti. Le nostre debolezze sono le nostre debolezze tradizionali. Non abbiamo davvero un calciatore e facciamo troppi errori.”
Sul piano del calciatore però potrebbe esserci qualche risorsa in più rispetto al passato da utilizzare in piazzola.
“Seuteni può calciare, anche Paia’ua. Christian Lealiifano è nel gruppo e può ricoprire questo ruolo, e poi speriamo nella “rinascita” di Lima Sopoaga. Sembra stare meglio da quando ha firmato in Giappone. Speriamo che possa tornare quello che era prima di partire per l’Europa. ”
Infine l’opinione di Umaga sugli All Blacks, una squadra che non può non guardare con interesse anche grazie ai 74 caps in maglia nera.
“Chi si sarebbe immaginato queste due vittorie durante il Championship contro Argentina e Sudafrica? Soprattutto in quel modo. Ian Foster è sotto enorme pressione ma il suo gruppo sente “l’odore del sangue”, è pronto a tornare dal nulla per ritrovarsi in cima al mondo. ”
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