Il pilone analizza il momento e il suo ruolo nel gruppo azzurro
Vincere aiuta a vincere. Pietro Ceccarelli e lo stato di forma dell’Italia verso la Rugby World Cup 2023. Intervenuto nell’incontro stampa tenutosi oggi, lunedì 24 luglio, a cui era presente anche Onrugby, il pilone azzurro (26 caps), che dall’anno prossimo sarà compagno di squadra di Tommaso Allan al Perpignan, è intervenuto su vari aspetti.
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Italia: Pietro Ceccarelli, le sue parole
“L’Italia sta molto bene: stiamo lavorando – esordisce – forte e duro per cercare di ottenere i migliori risultati possibili. La mischia, di cui penso che il Sudafrica abbia il pacchetto più forte di tutti al mondo, è già uno dei punti di forza della squadra e lo vuole diventare ancora di più”.
Poi parlando di sé aggiunge: “Ho fatto un percorso in questi anni, nei diversi campionati in cui sono stato, che mi ha portato a crescere. Ora è un po’ che sono in Francia: li ho fatto uno step in più, mi hanno insegnato cosa vuol dire gestirsi e gestire all’interno della mischia e essere un professionista sotto tutti i punti di vista, a cominciare dagli allenamenti”.
Verso le Summer Series, il prima linea afferma: “L’obiettivo primario per le partite che abbiamo in calendario è vincere. Solo così potremo arrivare nel miglior modo a un Mondiale che si preannuncia unico. Solo arrivandoci al massimo potremo essere protagonisti”.
Sul ruolo da pilone e l’evoluzione del ruolo: “Secondo me, attualmente, la cosa più importante, come pilone, è quella di aver, durante la partita, la continuità. La continuità di ripetere i gesti e le fasi a cui siamo chiamati, con intensità identica: ruck, maul, mischie e lavoro sporco. Bisogna saper imparare l’attitudine allo sforzo fisico: prima era una cosa meno ricercata ora invece è uno standard a cui non si può sfuggire”.
Sulla sua parabola in azzurro. Un riferimento per gli staff, ma mai un vero protagonista da titolare: “La cosa che posso fare personalmente è quella di lavorare per cercare di essere sempre al massimo e far si che il mio nome faccia sempre parte della squadra. Poi le decisioni non spettano a me, ma io devo sempre fare tutto affinché il mio modo di allenarmi e di presentarmi sia ottimale”.
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