Il pilone azzurro ha analizzato quanto successo nell’ultimo fine settimana contro la Scozia
Il punto dopo il primo dei Test Match delle Summer Series verso la Rugby World Cup 2023. La sconfitta con la Scozia è stata messa in archivio, eppure Pietro Ceccarelli, pilone di grande esperienza della nazionale italiana, sa che l’analisi è una delle prime cose per ripartire in vista della prossima gara: sabato a Dublino, contro l’Irlanda.
Intervistato dal sito della FIR, il prima linea si è così espresso: “Ci aspettavamo una partita dura, del resto la Scozia è quinta nel ranking mondiale, e c’era un po’ di ruggine da togliere essendo la prima uscita. C’è ancora da lavorare e sapevamo che alcune cose non sarebbero state perfette. La delusione però resta ed è tanta, perché abbiamo chiuso il primo tempo in vantaggio (6-5) e non succedeva da tempo. Con un po’ di precisione in più avremmo potuto vincere la partita, o almeno chiudere entro il break”.
Su ciò che si è visto in mischia, Ceccarelli ha detto: “In mischia è sempre dura. Le mischie sono fondamentali non solo per la lotta davanti in sé, ma perché ti permettono di avere una conquista pulita e un attacco avanzante anche con i trequarti. E poi ti permettono anche di guadagnare calci di punizione, come quello con cui siamo andati davanti alla fine del primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo patito un po’ il cambio della loro prima linea, e questo ci ha messi in difficoltà. Era una cosa che non doveva assolutamente succedere, avremmo dovuto trovare il modo di reagire, ma come detto era la prima partita e non ci sono ancora tutti gli automatismi che servono”.
Sulle indicazioni ricevute dal direttore di gara e sullo sviluppo della partita: “Credo che la comunicazione con gli arbitri sia fondamentale. Il direttore di gara non discute: un giocatore deve solo capire e lavorare insieme a lui, bisogna capire quale margine vuole in mischia ed è quello che abbiamo provato a fare. Inizialmente non capivamo alcune decisioni, quindi abbiamo lavorato con l’arbitro, parlandone, per capire come potevamo reagire. Nel secondo tempo invece credo sia mancata un po’ di malizia da parte nostra nel contrastare gli scozzesi, ma come detto prima, trattandosi del primo test, non siamo ancora pienamente rodati negli automatismi”.
Infine un giudizio su questo Scozia-Italia: “Chiaramente quando si perde non si può essere soddisfatti, ma quello in realtà non bisogna esserlo mai del tutto, per poter migliorare. Abbiamo perso 25-13 in una partita che poteva essere abbordabile, abbiamo commesso degli errori che sono normali in un primo test, ma bisogna fare in modo di ridurli col passare delle partite. In particolare, abbiamo bisogno di più precisione e più disciplina”.
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