Il terza linea è motivato a ritagliarsi un ruolo da protagonista
Il Benetton Rugby ha da poco iniziato un nuovo periodo di preparazione in vista della nuova stagione agonistica che vedrà impegnati i biancoverdi in United Rugby Championship e Challenge Cup.
Sono assenti dall’attività di squadra tutti i giocatori impegnati nella finestra internazionale. Dodici di loro saranno in campo con l’Italia a Dublino, mentre Siua Maile, Malakai Fekitoa, Thomas Gallo e Tomas Albornoz giocheranno con Tonga e Argentina nel weekend.
Gli allenamenti a ranghi ridotti consentiranno comunque alla squadra di avvicinarsi al meglio alla prima di tre amichevoli di precampionato.
Seppur ancora lontano, il match con l’Ulster del 30 settembre aprirà la nuova annata dei trevigiani, un 2023/24 da cui la società e lo staff tecnico si aspettano ottime cose.
Benetton Rugby, Henry Stowers: “Fremo nel cominciare la seconda stagione in biancoverde”
Tra i giocatori al lavoro in Ghirada c’è Henry Stowers, terza linea ventottenne di origine samoana che nel corso della passata stagione è progressivamente salito di livello, rivelandosi prezioso nello scacchiere tattico della squadra allenata da Marco Bortolami.
“La prima stagione è stata molto utile per conoscere bene i miei compagni e lo staff, e soprattutto la lingua italiana – ha spiegato Stoers ai canali ufficiali del suo club – Dopo la mia prima stagione al Benetton posso dire che fremo nel cominciare la seconda”.
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La forte concorrenza in terza linea (9 giocatori in rosa nel suo ruolo) non è un limite, semmai uno stimolo per fare ancora meglio.
“Per me si tratta di “godermi” la competizione interna. Ognuno di noi impara qualcosa dall’altro. All’interno del gruppo lottiamo per una maglia da titolare, ma allo stesso tempo ci aiutiamo per spingerci a migliorare. Questo è ciò che penso a riguardo, imparare dai ragazzi con più esperienza e che sono qui da diversi anni. La competitività interna fa bene”.
Il rugby europeo e il lavoro fisico
Per Henry Stowers, forte di esperienze in Super Rugby con Brumbies, Western Force e Moana Pasifika, il rugby europeo spinge i giocatori ad alzare l’asticella.
“E’ molto tosto e molto diverso dal rugby dell’emisfero Sud. Tutti i sistemi di gioco sono nuovi e ogni cosa è differente, trovo la fisicità di gioco di un altro livello. Mi piace questo aspetto, ora devo allenarmi al massimo per farmi trovare pronto, so che stile di rugby giochiamo al Benetton e sono carico per la nuova stagione”.
Infine una considerazione sulle aree di gioco da migliorare.
“Direi soprattutto la mia condizione fisica. Sto lavorando duro con lo staff atletico per essere in piena forma e tirato a lucido. Piano piano mi sento sempre meglio, ma non è facile perché fa veramente caldo quando ci alleniamo”.
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