Kieran Crowley ha un bel problema da risolvere: ecco le possibili soluzioni
L’infortunio di Tommaso Menoncello, purtroppo, si è rivelato grave quanto le sue lacrime a Dublino avevano lasciato presagire. Il centro dell’Italia e del Benetton dovrà operarsi per un distacco del tendine del capolungo del bicipite, con associata lesione della capsula articolare, impossibile da recuperare in un mese.
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Ciò priva la Nazionale di un titolare inamovibile, visto che Menoncello ha giocato dall’inizio tutte le partite del 2023 in cui è stato disponibile (ha saltato solo Scozia-Italia a marzo per una gastroenterite) da centro o da ala. Kieran Crowley ha un mese di tempo per decidere quale sarà la soluzione principale, in particolare pensando alle partite contro All Blacks e Francia (ma forse anche con l’Uruguay) dove presumibilmente verrà schierata la miglior formazione possibile.
Italia: le possibili soluzioni per sostituire Menoncello
Ogni soluzione deve partire da un assunto: se c’è un giocatore che Crowley non toglierà mai dalla formazione titolare, quello è Nacho Brex. Troppo importante a livello difensivo per potersene privare e in grado di passare senza particolari problemi da 13 a 12 e viceversa.
Luca Morisi
La soluzione più logica e conservativa è rappresentata da Luca Morisi: primo centro di esperienza, è il giocatore con caratteristiche offensive più simili. Già nell’ultimo Sei Nazioni i due si sono spesso alternati nel ruolo, con Menoncello che poteva cominciare o finire la partita all’ala per lasciare spazio alla coppia Morisi-Brex in mezzo. Se il neozelandese vorrà andare sul sicuro, è probabile che sarà l’ex London Irish a vestire la maglia numero 12.
Paolo Odogwu
Molto dipenderà anche da quanto Paolo Odogwu saprà dare in questo ultimo mese di preparazione alla Coppa del Mondo: che l’italo-inglese abbia grandi qualità non si discute, e nei pochi minuti giocati contro l’Irlanda è stato protagonista di una buona prova difensiva, seppur macchiata dall’errore nel gioco aereo che ha avviato l’azione del vantaggio irlandese. Odogwu potrebbe giocare secondo centro, con Brex che scala numero 12 e un’ala pura a coprire l’ultimo posto disponibile nel triangolo allargato, con Bruno favorito e Pani che scalpita e cresce partita dopo partita. Odogwu garantirebbe chili e centimetri in mezzo, ma bisognerà capire quanto Crowley voglia affidare un ruolo così delicato a un giocatore non ancora pienamente inserito nei meccanismi di squadra.
Federico Mori
Con Menoncello fuori, si apre un ulteriore spazio anche per Federico Mori, le cui chance di entrare nei 33 aumentano. Con la Scozia ha fatto bene, anche in difesa, ma andrebbero valutate le sue prestazioni nel lungo periodo, e l’impressione è che in ogni caso Crowley preferirebbe utilizzarlo da impact player dalla panchina.
Paolo Garbisi
Il tecnico neozelandese potrebbe anche rispolverare l’idea del doppio play 10-12, utilizzata con Marin (che però non ci sarà) nel Sei Nazioni 2022 e con Garbisi nel successivo tour estivo, e poi abbandonata dopo la disfatta di Batumi, anche perché in seguito il c.t. ha utilizzato comunque la soluzione della doppia apertura, ma con Allan estremo. Garbisi ha giocato tanto come 12, ma nel 2023 l’Italia ha giocato in modo diverso dalle annate precedenti: il primo centro ora attacca molto più spesso la linea (come Morisi contro la Scozia e lo stesso Menoncello contro l’Irlanda) e ha meno compiti di impostazione, che possono essere affidati non solo ai mediani ma anche ad altri giocatori con buone mani che si propongono come secondo ricevitore, come spesso accade con Lamaro.
Enrico Lucchin
Il centro delle Zebre garantisce avanzamento e solidità in mezzo al campo, e mancando soltanto 3 tagli alla scelta definitiva dei 33 può giocarsi le sue opportunità di andare al Mondiale. Se così fosse, però, partirebbe comunque dietro agli altri centri nelle gerarchie, per cui può essere una soluzione in determinati frangenti, dalla panchina o in caso di emergenza.
Francesco Palma
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