Nigel Owens dice la sua sul caso del “non rosso” a Farrell

Il leggendario ex-arbitro ha rotto il silenzio: ecco come avrebbe giudicato lui sul campo e la sua opinione sul Foul Play Review

Nigel Owens ha dimenticato i cartellini

Nigel Owens dice la sua sul caso del “non rosso” a Farrell – Ph. Sebastiano Pessina

Dopo circa una settimana dai fatti, e un continuo rimpallo di decisioni, una delle voci più autorevoli nel mondo arbitrale del rugby ha detto la sua opinione riguardo al “non rosso” dato al capitano dell’Inghilterra Owen Farrell. Stiamo parlando di Nigel Owens, leggendario ex-arbitro gallese, che su WalesOnline ha pubblicato nelle ultime ore un articolo in cui commenta il caso successo in Inghilterra-Galles.

Espulso per decisione dell’ufficiale addetto al Foul Play Review dopo un placcaggio pericoloso, Owen Farrell si è visto poi mitigare la pena dalla successiva Commissione disciplinare che doveva valutare una sua eventuale squalifica. Il fatto ha scatenato un ginepraio di polemiche anche tra gli addetti ai lavori, tanto che World Rugby ha deciso di fare ricorso contro le conclusioni del comitato giudicante e si tornerà nei prossimi giorni in udienza. Ma cosa ne pensa Nigel Owens, una delle voci (ex-)arbitrali più autorevoli?

Leggi anche: Una nuova Commissione per giudicare il “non rosso” a Owen Farrell

Il giudizio di Nigel Owens sul placcaggio di Owen Farrell, sulla sanzione e sul Foul Play Review

Partendo dal presupposto che non è stata un match che ha guardato con piacere (“una partita deludente, con troppi errori e basso livello”), Nigel Owens si è poi addentrato nello specifico caso del placcaggio pericoloso di Owen Farrell sul gallese Taine Basham.

“Lasciamo per un attimo da parte le emozioni del tifoso, che sia inglese o gallese. Owen Farrell è un grande giocatore per il quale nutro un enorme rispetto. Ma ha una storia di precedenti nell’effettuare placcaggi di questo tipo, è già stato punito in passato e forse se l’è cavata in altre situazioni. Quindi ci può essere del pregiudizio intorno a questo giocatore, ma come arbitro dobbiamo ignorarlo e guardare ai fatti”.

“L’arbitro e tutti coloro che hanno guardato la partita a casa hanno visto l’incidente ed esaminato la loro checklist. C’è un fallo di gioco? Sì, c’è. C’è un contatto con la testa? Sì, c’è. C’è un alto grado di pericolosità? Sì, certamente. C’è un’attenuazione? A mio parere, no. Non credo che ci sia stato un movimento tardivo da parte di Basham a cui Farrell non avesse potuto adeguarsi, è stato l’unico giocatore a contribuire all’azione del placcaggio. E quando l’azione di un giocatore è di base illegale, allora l’attenuante non può influire”.

“Lasciate che vi spieghi. Se Farrell stava per effettuare un placcaggio legale e all’improvviso c’è stato un cambio di direzione o un significativo abbassamento di altezza del portatore del pallone (volontariamente o a causa di un altro giocatore) che ha fatto sì che il placcaggio di Farrell diventasse illegale, l’arbitro avrebbe applicato l’attenuante”.

“Il motivo per cui le attenuanti non possono influire in questo caso è che le azioni di Farrell sono fondamentalmente illegali. Indipendentemente da ciò che è successo, egli ha sempre condotto il placcaggio con la spalla e non ha fatto un tentativo di avvolgimento per un placcaggio legale. Quindi le attenuanti non intervengono e non dovrebbero influire nella decisione”.

“Quindi, per me non ci sono attenuanti, e di certo non ce ne sono abbastanza per ridurre il cartellino rosso, in quanto si tratta di un fallo di gioco, c’è un alto grado di pericolo e c’è un atto di illegalità che consiste nel portare il placcaggio con la spalla”.

Nigel Owens ha anche detto la sua sul processo di Foul Play Review, il cosiddetto Bunker: “In questa partita, ovviamente, abbiamo anche visto in azione il nuovo Bunker. È stato introdotto per contribuire a velocizzare il gioco e aiutare con quelle decisioni “arancioni” che potrebbero essere un rosso o un giallo. La decisione è stata presa lontano dalla pressione del campo e c’è stato il tempo per rivederla. Alla fine ha migliorato la decisione dell’arbitro sul cartellino giallo e l’ha trasformato in un rosso, secondo me correttamente: quindi ha funzionato”.

Infine l’ex-arbitro ha lanciato un monito: “Dobbiamo essere inflessibili contro i gesti violenti. Questo è fallo, è un gesto illegale, non è un incidente. Ha sempre colpito con la spalla, è entrato in contatto con la testa e, mi dispiace per lui, ma deve subirne le conseguenze. Per il bene del gioco e della sicurezza dei giocatori è estremamente importante che facciamo tutto il possibile per incoraggiare i giocatori ad evitare placcaggi di questo tipo. Semplicemente, se non valutiamo azioni come questa come un’infrazione da cartellino rosso, allora il nostro sport sarà in grossi guai in futuro”.

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