A Twickenham neozelandesi sbaragliati dagli Springboks in una gara contrassegnata anche da un rosso a Scott Barrett, autore di un fallo grave
Nel catino di Twickenham, riempito dagli expats neozelandesi (tanti) e sudafricani (di più), gli Springboks hanno inferto agli All Blacks la peggior sconfitta della loro storia: 35-7, 28 punti di scarto che superano i 21 delle partite perse con l’Australia nel 1999 e nel 2019, precedenti record negativi.
L’ultimo, prestigioso test pre-mondiale delle due squadre è stato intenso, ruvido, acceso e frammentato. A un primo tempo godibile ha fatto da contraltare un secondo tempo a singhiozzo, dove il Sudafrica ha preso il largo grazie a una rimessa laterale che nel corso della partita ha preso il dominio della situazione ed ha portato a casa tre delle cinque mete segnate.
Il primo tempo è stato un affare soprattutto sudafricano, in termini di possesso e territorio. Nei primi 11′ la Nuova Zelanda è stata sostanzialmente chiusa nei proprio cinque metri. Solo una grande difesa e qualche errore degli Springboks hanno mantenuto il punteggio sullo 0-0.
Al 13′ cartellino giallo per falli ripetuti a Scott Barrett, al 15′ stessa sorte tocca a Sam Cane per il quarto fallo consecutivo della sua squadra nel difendere un drive da rimessa laterale (l’arbitro Carley particolarmente attento su aspetti inconsueti nella fattispecie). In 13 contro 15 Richie Mo’unga salva una meta fatta frapponendosi fra Malcolm Marx e l’erba verdissima dell’area di meta di Twickenham, ma al 18′ la diga finalmente cede: Siya Kolisi carica con l’aiuto di Eben Etzebeth e riesce a schiacciare sotto i pali per il 7-0.
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Nonostante la doppia inferiorità numerica gli All Blacks tengono botta e non subiscono altri punti, dimostrandosi squadra in grande forma. La partita è intensa e vibrante, nessuno dei 30 in campo si risparmia. Il pilone destro Tyrel Lomax esce prematuramente per i neozelandesi per una bruttissima ferita al ginocchio, le sue condizioni saranno da valutare.
Al 33′ Jordie Barrett crea un mezzo break sui propri 22 metri, libera le mani e cerca l’offload per Will Jordan, ma sull’ovale si avventa come un avvoltoio Kurt-Lee Arendse, che ruba e segna la meta del 14-0.
Sul finire del primo tempo gesto sconsiderato di Scott Barrett, uno dei giocatori più in forma degli All Blacks. Pulizia di sola spalla direttamente sul volto di Malcolm Marx, inerte a terra e non nelle immediate vicinanze del pallone. L’arbitro si limita a mostrare il doppio giallo e poi il rosso, ma il fallo merita una lunga squalifica che inciderà certamente sulla presenza del giocatore al mondiale.
Incredibilmente, la Nuova Zelanda ha un ulteriore sussulto d’orgoglio quand’è di nuovo in 14. Ottenuto il possesso al 40′ i neozelandesi operano una lunga azione offensiva che parte dai 10 metri e logorando lentamente la difesa, muovendo il pallone da una parte e dall’altra, porta in meta il solito Will Jordan dopo due minuti di gioco senza sosta. Un in-avanti nella costruzione dell’azione, però, invalida la segnatura: si va al riposo sul doppio break di vantaggio per i sudafricani.
In apertura di ripresa il Sudafrica prende il largo con Malcolm Marx: touche a 5 metri, finto drive con Kolisi che si stacca sul corridoio interno e serve il suo tallonatore per la segnatura. Libbok segna la trasformazione dalla bandierina in una serata in cui otterrà un ottimo 100%.
Al 45′ show di Canan Moodie, a suo agio nell’inconsueta maglia numero 13: ruba un pallone con la punta del piede a Rieko Ioane, e semina due avversari con la sua ampia falcata, depositando l’ovale in meta dopo 40 metri in solitaria. Anche in questo caso, però, meta annullata per un’infrazione precedente.
Il cartellino giallo a Pieter-Steph du Toit rallenta soltanto lo strabordare del Sudafrica. La panchina degli Springboks ha un impatto decisamente più importante di quella avversaria. Al 59′ Mbonambi firma la meta con il solito drive da rimessa laterale, al 66′ Kwagga Smith chiude i conti con un’altra strike move dalla stessa posizione, mandando al bar Dalton Papali’i.
Nel finale gli All Blacks provano un ultimo sussulto. Cam Roigard, il giovane mediano di mischia, riesce a segnare la meta della bandiera al 71′ con una fuga solitaria. Sarà l’unico acuto di una serata in cui ai neozelandesi è andato tutto male: peggior sconfitta di sempre, pilone destro titolare infortunato e miglior seconda linea che, con un gesto sconsiderato, ha messo a rischio la propria partecipazione alla Rugby World Cup.
Per gli Springboks, invece, un’ulteriore iniezione di fiducia dopo la netta vittoria sul Galles di sette giorni fa. Ottima gara di Andre Esterhuizen in mezzo al campo, che può insidiare Damian de Allende per un posto nel XV titolare. La grande prestazione fisica di tutti i 23 sudafricani non deve offuscare il fatto che, comunque vada, questa squadra può essere ancora meglio di così.
Nuova Zelanda: 15. Beauden Barrett, 14. Will Jordan, 13. Rieko Ioane, 12. Jordie Barrett, 11. Mark Telea, 10. Richie Mo’unga, 9. Aaron Smith, 8. Ardie Savea, 7. Sam Cane (c), 6. Luke Jacobson, 5. Samuel Whitelock, 4. Scott Barrett, 3. Tyrel Lomax, 2. Dane Coles, 1. Ethan de Groot
A disposizione: 16. Samisoni Taukei’aho, 17. Tamaiti Williams, 18. Fletcher Newell, 19. Tupou Vaa’i, 20. Josh Lord, 21. Dalton Papali’i, 22. Cam Roigard, 23. Anton Lienert-Brown
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Roigard (71)
Trasformazioni: Mo’unga (7)
Calci di punizione:
Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Kurt-Lee Arendse, 13 Canan Moodie, 12 Andre Esterhuizen, 11 Makazole Mapimpi, 10 Manie Libbok, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Ox Nche, 18 Trevor Nyakane, 19 Jean Kleyn, 20 RG Snyman, 21 Marco van Staden, 22 Cobus Reinach, 23 Kwagga Smith
Marcatori Sudafrica
Mete: Kolisi (18), Arendse (33), Marx (41), Mbonambi (59), Smith (66)
Trasformazioni: Libbok (18, 33, 41, 59, 66)
Calci di punizione:
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