Il Presidente della FIR volge uno sguardo al 1987 e uno al 2023, con grande fiducia nei mezzi degli Azzurri
Dalla prima edizione della Coppa del Mondo del 1987 sono passati 36 anni, un periodo lungo e complesso in cui il rugby è cambiato radicalmente.
In quel torneo che apriva le porte al confronto delle nazionali su scala globale, era presente anche Marzio Innocenti, attuale Presidente della FIR e all’epoca capitano degli Azzurri.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Innocenti ha ripercorso quei momenti intensi ed emozionanti e spiegato cosa si aspetta dall’Italia in procinto di partite per la Francia.
Il ricordo di quella rassegna iridata però è ancora nitido, soprattutto del match con gli All Blacks: «Fu una battaglia con dei giganti, ma eravamo pronti: crollammo solo a mezz’ora dal termine, loro non fecero prigionieri e la mia schiena ne sa qualcosa».
La passione degli italiani per il rugby
Quella del 1987 resta la migliore partecipazione azzurra di sempre. «Eliminati dalle Figi per una meta di differenza, anche se nell’ultima partita li avevamo battuti. Solo il giorno dopo ci dissero ufficialmente che il nostro torneo era finito».
L’esordio dell’edizione 2023 con la Namibia dell’8 settembre si avvicina e Marzio Innocenti, felice dei numeri di spettatori accumulati durante il Sei Nazioni, auspica una presenza istituzionale sulle tribune degli stadi francesi che avrebbe un forte valore simbolico.
«Sarebbe bellissimo avere in tribuna il Presidente Mattarella, so che anche Meloni ama molto il nostro sport, ormai è entrato nel sangue degli italiani. E li può aiutare, a patto di mettere da parte la retorica e lavorare insieme per il bene comune, in campo e fuori.»
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L’Italia ai quarti e il rapporto con Crowley
Interpellato invece su quelle che sono le prospettive di passaggio del turno, si dice fiducioso del nuovo corso intrapreso, molto focalizzato su un rugby di attacco capace di attrarre i tifosi. E non nasconde di pensare al colpaccio.
«Questa volta passiamo noi: batteremo una delle grandi. Perché abbiamo una squadra giovane, bella, metamorfica,che diverte e si diverte. Dove non esiste Io, esiste soltanto Noi. Può dare l’esempio a tutta l’Italia: un gruppo unito, frutto di un movimento in cui tutti spingono in una sola direzione.”
Poi il focus passa sui recenti dibattiti che hanno interessato il movimento, dalla mancata convocazione di Parisse, all’annuncio del nuovo responsabile tecnico.
«Ho una grandissima stima di Sergio. L’allenatore ha fatto le sue scelte, io non posso certo intromettermi» e a proposito del cambio della guardia che vedrà Quesada sostituire l’attuale CT Innocenti afferma «Il mio dovere è programmare nel tempo, decidere ora quello che sarà il futuro. Crowley farà benissimo in questi due mesi, anzi: mi auguro di essere sommerso di critiche perché avrà vinto il Mondiale con l’Italia».
Ange Capuozzo, amabasciatore del gioco
Ciò che la nazionale ha messo in mostra a novembre 2022 e durante il Sei Nazioni 2023 è esattamente quello che il Presidente Federale vorrebbe rivedere alla Coppa del Mondo. Una squadra spregiudicata e coraggiosa, in cui il ritorno di Capuozzo può essere l’arma in più.
«Ange a caratteristiche straordinarie. Ed è un vero ambasciatore, perché dà una speranza a tutti quelli che pensano di essere troppo piccoli o magri, per prendere in mano un pallone ovale. Ma non è il solo. Abbiamo tanti altri campioni come lui, anche nelle categorie giovanili: dove continuiamo a crescere».
Infine alla fatidica domanda sul pronostico di chi alzerà la Webb Ellis Cup, Innocenti ha risposto: «Una, tra Francia e Nuova Zelanda, la eliminiamo noi. Promesso. Restano il Sudafrica, sempre efficace, e l’Irlanda. Ci sarà qualche sorpresa: come la Scozia, o Figi».
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