Il tallonatore è un fulgido esempio della nuova generazione di giocatori della nazionale figiana nati, vissuti e cresciuti nell’arcipelago
Per le Fiji c’è un prima e c’è un dopo, e la Rugby World Cup 2023 fa parte del dopo: per la prima volta nell’era professionistica, gli isolani potranno contare su un gruppo di giocatori di talento nati e cresciuti rugbisticamente nell’arcipelago e che hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova contro le migliori squadre del mondo.
Tutto questo grazie ai Fijian Drua, la franchigia nata nel 2017 e che oggi disputa il Super Rugby Pacific con le squadre neozelandesi e australiane.
Le stelle brillanti del passato hanno sempre giocato all’estero. Rupeni Caucanibuca ai Blues e a Tolosa, Sireli Bobo al Racing 92 e in molte altre squadre francesi, Sisa Koyamaibole al Petrarca e a Brive soprattutto, Mosese Rauluni ai Saracens, Napolioni Nalaga al Clermont, Leone Nakarawa ai Glasgow Warriors.
Quelle di oggi, pure, giocano in Europa: da Semi Radradra a Josua Tuisova, passando per Waisea Nayacalevu, Viliame Mata e Levani Botia, per citare i più noti. Al fianco di questa ossatura di giocatori diventati grandi a Bristol, Lione, Parigi, Edimburgo, La Rochelle e diversi altri luoghi di Francia e Inghilterra, però, sta crescendo una generazione di giovani talenti fatti in casa.
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Nella rosa delle Fiji per la Rugby World Cup c’è Iosefo Masi, ennesimo centro dirompente della pregiatissima collezione, che in questa stagione di Super Rugby Pacific ha segnato 9 mete in 14 presenze. C’è Meli Derenalagi, terza linea dalle raffinatissime abilità a tutto tondo mutuate dal rugby a sette. C’è Caleb Muntz, il tanto agognato mediano di apertura che le Fiji aspettavano da tempo.
E poi c’è un ragazzo di 24 anni con la faccia da bambino, i capelli rossicci e gli occhi brillanti. Si chiama Tevita Veicavuaki Ikanivere, Tex per gli amici. La sua famiglia viene da Nukuni, uno dei quattro villaggi delle isole Ono-i-Lau, fra le più remote delle Fiji. Lui, però, è cresciuto a Viti Levu, una delle due isole principali del paese, quella dove si trova Suva, la capitale, e Lawaki, la città dov’è cresciuto.
Fino a 15 anni, Ikanivere ha giocato solamente a hockey su prato. Poi è passato al rugby grazie alla scuola, pur mantenendo vivo l’interesse per altri sport: a 18 anni è stato campione giovanile di lancio del disco ai Coca Cola Games, la più importante manifestazione sportiva studentesca delle Fiji.
Solo un anno più tardi, nel 2018, il rugby si è trasformato nel sentiero da seguire: è nella rosa della nazionale figiana U20 che domina il World Rugby U20 Trophy e conquista la promozione nel Championship. L’anno successivo al mondiale giovanile in Argentina è il capitano della squadra che condanna la Scozia alla retrocessione vincendo 59-34 il playoff per l’undicesimo posto.
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Nello stesso 2019 arriva l’esordio con i Drua, che ancora giocano nel National Rugby Championship in Australia, poi continuerà a seguire tutte le tappe di una crescita costante, che lo porterà ad essere uno dei primi giocatori ad essere scelti per far parte della rosa della franchigia nel momento del salto nel Super Rugby, nel 2022: il suo numero di matricola infatti è lo 002, come il numero che porta sulla schiena.
Totoka na sikoa ya mai vei Tevita Ikanivere 🙌
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— Summer Nations Series (@autumnnations) August 19, 2023
Ikanivere è un tallonatore esplosivo, mobile e rapido, eccellente nel gioco aperto e con una grande capacità di portare avanti il pallone. Vince gli uno contro uno nello stretto e negli spazi, in difesa ha una tecnica di placcaggio invidiabile. Viene da una stagione eccezionale con la maglia dei Drua, con i quali ha giocato tutte le partite da titolare, segnando pure 6 mete.
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In nazionale non è ancora la prima scelta indiscussa. Al mondiale di Francia si giocherà il posto con il più esperto Sam Matavesi, veterano con dieci anni di rugby internazionale alle spalle, che non guastano. Il giocatore dei Northampton Saints è il favorito per partire dal primo minute nelle gare più importanti, con Ikanivere a recitare il ruolo del giocatore pronto a uscire a gas aperto dalla panchina.
Senza dubbio, però, Tevita Ikanivere ha un’influenza speciale per le Fiji, destinato ad influenzare il loro cammino mondiale. Lo dimostrano le 3 mete nelle ultime 4 partite giocate in nazionale nel corso di questa preparazione al mondiale: la nuova generazione del rugby figiano è qui, non rimane altro da fare che scoprirla.
Lorenzo Calamai
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