Ioane semplicemente devastante, ma tutti gli Azzurri meritano voti alti. Male la mediana giapponese, bene i soliti Himeno e Leitch
L’Italia chiude nel migliore dei modi il suo cammino di preparazione alla Rugby World Cup: il 42-21 al Giappone arriva dopo 70 minuti combattutissimi – dove però gli Azzurri sono stati sempre davanti – e un finale in cui la squadra di Crowley ha dimostrato di avere molta più benzina nel serbatoio, e quando i nipponici sono andati in riserva hanno scavato il solco decisivo. Ecco i nostri voti.
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Le pagelle dell’Italia
Tommaso Allan 7.5 – Perfetto come secondo play a sostegno di Garbisi, bene anche in copertura difensiva. Un solo errore dalla piazzola in tutte le Summer Series. Imprescindibile per questa Italia.
Ange Capuozzo 8 – Ancora più che nel suo – meraviglioso – apporto offensivo, la sua partita sta nel salvataggio sui Naikabula: l’ala dei Brave Blossoms gli scappa via, lui riparte a doppia velocità e lo riprende salvando una meta già fatta. In attacco, anche da ala riesce a rendersi pericoloso pur avendo meno spazio a disposizione: strepitoso l’assist “calcistico” a Ioane.
Juan Ignacio Brex 8 – Ha placcato anche i moscerini di Monigo.
Luca Morisi 6.5 – Meno impegnato del solito, perché l’Italia decide di allargare il prima possibile l’ovale per innescare Ioane e Capuozzo. Lui però la sua partita la fa sempre, e questa squadra ha bisogno di certezze.
Montanna Ioane 8.5 – Semplicemente imprendibile. Tre mete, una prestazione maiuscola e un’intesa con Capuozzo che al Mondiale può farci molto divertire.
Paolo Garbisi 7.5 – Un altro giocatore rispetto all’opaco pomeriggio di San Benedetto. Il break per la meta di Varney varrebbe di per sé il voto, ma è in tutti gli 80 minuti che il mediano di Montpellier mostra carattere, sicurezza e maturità. Meglio anche al piede.
Stephen Varney 6.5 – Un altro che doveva superare la prova del nove e lo ha fatto. La sua meta nasce da un pallone complicato tirato fuori dalla ruck. Crowley lo lascia in campo per oltre 70 minuti, e fa bene. Manca il placcaggio su Naikabula in occasione della prima meta, ma l’ala gli arriva addosso come un treno. Il suo talento non è mai stato in discussione, ma deve imparare ad esprimerlo con continuità.
Lorenzo Cannone 7 – Un altro che quando placca rende la vita difficile all’attacco giapponese. Qualche volta in ritardo nei sostegni, ma è stato un problema purtroppo comune di tutto il reparto avanzato azzurro in queste Summer Series.
Michele Lamaro 8 – Se l’Italia vince la battaglia fisica in mezzo al campo (e lo dimostra il fatto che il Giappone arrivi al 70′ senza benzina) è merito anche della sua solita strepitosa prestazione. Oltre 20 placcaggi: potenti, precisi e spesso avanzanti, e anche un paio di turnover importanti. Senza mai dimenticare, inoltre, il grande lavoro che fa in fase di impostazione, proponendosi come ricevitore aggiunto ai trequarti.
Sebastian Negri 7.5 – Pronti-via piazza subito un placcaggio micidiale che mette in chiaro le cose.
Federico Ruzza 7 – Nel momento decisivo, c’è sempre una touche rubata da lui che salva la situazione. Partita meno appariscente del solito, ma tiene in piedi da solo una rimessa laterale traballante.
Niccolò Cannone 6.5 – Anche lui ogni tanto fa fatica nel sostegno, per il resto buona partita.
Simone Ferrari 7 – Quando le mischie sono praticamente pari, la differenza la si fa in mezzo al campo, e lui mette insieme una partita da 17 placcaggi.
Giacomo Nicotera 7.5 – Su di lui ormai sono finiti gli aggettivi. Qualcuno lo metta sotto protezione fino all’Uruguay.
Ivan Nemer s.v. – Summer Series sfortunatissime per lui, con due infortuni in meno di un mese. Il problema alla caviglia non dovrebbe essere nulla di grave, ma questa partita doveva servirgli per mettere altri minuti nelle gambe.
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Dalla panchina:
Luca Bigi 6.5 – Subito un paio di bei placcaggi appena entrato.
Danilo Fischetti 7.5 – Si parlava dell’importanza del lavoro dei piloni in campo aperto: lui è l’esempio perfetto di cosa bisogna fare. E stavolta al Mondiale ci va, non c’è tifone che tenga.
Pietro Ceccarelli 6.5 – Altra buona partita. Non è un match per prime linee, ma lui non tradisce mai le aspettative.
Dino Lamb 7 – Fa esattamente quello che ci si aspetta da chi entra dalla panchina. Porta freschezza e lucidità in una prima parte di secondo tempo dove il Giappone potrebbe seriamente riaprire la partita. Gli è bastato un primo match di rodaggio con l’Irlanda, poi è entrato subito nei meccanismi azzurri.
Giovanni Pettinelli s.v. – Poco tempo per mettersi in mostra
Manuel Zuliani 7.5 – Entra e risolve il problema principale della partita dell’Italia: il breakdown. Turnover e pulizie sono la specialità della casa.
Martin Page-Relo 6.5 – Anche lui non ha tantissimo tempo per farsi vedere, ma in occasione dell’intercetto capisce prima di tutti che l’ala giapponese quel pallone non lo terrà in mano.
Paolo Odogwu 6 – Forte è forte, su questo non ci sono dubbi, e un trequarti formato ariete all’Italia manca. In difesa, anche stavolta non sbaglia niente. Forse da ala non rende al meglio.
Le pagelle del Giappone
Kotaro Matsushima 7, Semisi Masirewa 5.5, Dylan Riley 6.5, Tomoki Osada 6, Jone Naikabula 6.5, Lee Seung Sin 5, Yukata Nagare 5, Kazuki Himeno 7, Shota Fukui 6, Michael Leitch 7, Uwe Helu 5.5, Jack Cornelsen 5, Gu Ji Won 6, Shota Horie 6.5, Craig Millar 6
Dalla panchina: Atsushi Sakate 5.5, Keita Inagaki 6, Asaeli Ai Valu 5.5, Amanaki Saumaki 5, Ben Gunter 5, Naoto Saito 6.5, Rikiya Matsuda 5.5, Ryoto Nakamura 6.5
Francesco Palma
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