Il capitano Deysel: “Nel 2019 perdemmo di 25 punti contro l’Italia. Vorremmo ridurre quel distacco, e sogniamo la prima vittoria nella nostra storia ai Mondiali”
Per la Namibia sarà la settima partecipazione alla Rugby World Cup su 10 edizioni. Un risultato importante, e per niente scontato, come sottolinea il capo allenatore Allister Coetzee in conferenza stampa: “Aver superato tutte le sfide di qualificazione ed essere arrivati alla Coppa del Mondo per la settima volta è già un successo, anche perché ci sono un paio di grandi nazioni che non sono riuscite a qualificarci. Abbiamo lavorato duramente per essere qui”.
Allister Coetzee e le difficoltà del movimento in Namibia
Un successo che acquista ancora più valore considerando la situazione in cui versa il rugby namibiano: “Innanzitutto, i giocatori che militano in patria a volte devono percorrere distanze incredibili. Windhoek, la capitale, è al centro, ma a nord possono servire anche 5 ore di macchina per raggiungere un campo di allenamento. Quindi, ovunque si trovino i giocatori, è sempre un sacrificio. E questo racconta la resilienza delle persone e quanto amano il rugby. Suppongo che sia per questo che la chiamano la ‘Terra dei coraggiosi'”.
“Alcuni giocatori hanno dovuto cambiare lavoro perché non avevano la possibilità di ricevere un mese di ferie per disputare la Coppa del Mondo. Il nostro obiettivo è rendere orgogliosa l’intera Namibia e mettere questo Paese sulla mappa del rugby. Questi ragazzi sentono il valore di questa chiamata, giocano per essere dei modelli per le generazioni future”
Verso la sfida con l’Italia
Dal punto di vista tecnico, Coetzee non ha potuto convocare due giocatori che riteneva fondamentali per motivi di passaporto: Herman Agenbag e JC Nel: “Mi dispiace sia per i ragazzi, sia perché così non abbiamo la profondità che speravo”. Sulla sfida contro l’Italia: “Il DNA della Namibia si basa sulla voglia di difendere, ma vogliamo anche usare il pallone. Sappiamo di affrontare una squadra che ci metterà molto sotto pressione con la velocità dei loro trequarti. Dobbiamo capire quanto possiamo arrivare vicini alle zone in cui possiamo segnare punti”.
“Saranno fondamentali i set-pieces, i punti d’incontro, la mischia, la rimessa laterale e la maul. Sono aspetti in cui siamo migliorati e so che quando avremo il pallone in mano faremo del nostro meglio” ha concluso Coetzee.
Il capitano Deysel: “Sogniamo la prima vittoria”
La Namibia insegue ancora la sua prima vittoria nella storia della Rugby World Cup, e il capitano Johan Deysel spera che questo possa essere l’anno buono: “Sarebbe incredibile per noi ottenere la prima vittoria. Ho visto le statistiche, abbiamo giocato 22 partite senza vincere, quindi è giunto il momento per noi di ottenere quel successo. Sarebbe incredibile per tutti i giocatori che hanno lavorato così duramente e per tutta la nazione. Tutti ci sostengono, tutti vogliono questa vittoria: sentiamo un po’ di pressione per questo, ma sappiamo che stiamo giocando contro grandi squadre e dobbiamo dare il massimo per avere una possibilità”.
Per quanto riguarda l’Italia, il primo obiettivo è migliorare il distacco rispetto alla partita del 2019, persa 47-22 contro gli Azzurri: “È stata una partita dura, soprattutto nel primo tempo, c’era molta pioggia. Nel secondo tempo siamo tornati un po’ sotto, ma l’Italia è migliorata rispetto al 2019, gioca un rugby molto veloce. Anche noi, però, siamo migliorati: quei 25 punti erano un margine piuttosto ampio, vorremmo abbassarlo ed eseguire il piano di gioco che ci siamo prefissati. Se poi arriverà una vittoria o una sconfitta, non importa, l’importante sarà aver eseguito nel modo migliore tutto quello che vogliamo fare”.
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