Quantità di placcaggi irreale per i Dragoni, costretti a lungo sulla difensiva. Alle Fiji non basta oltre un chilometro di terreno guadagnato palla in mano
Non c’è dubbio che il match della Rugby World Cup tra Galles e Fiji ha tutto per diventare un istant-classic, una di quelle partite speciali che entrano nella testa di tutti gli appassionati ovali. La vittoria dei Dragoni, arrivata dopo 80 minuti di battaglia feroce, resterà negli annali non solo per quanto visto direttamente in campo.
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Analizzando i numeri offerti dal report ufficiale della Rugby World Cup si scoprono dati oggettivamente illogici e che tutto farebbero intravedere tranne che una vittoria dei gallesi contro gli scatenati pacifici, arrivati comunque a un passo dal ribaltare tutto nell’ultima azione. Fiji infatti ha avuto molto più possesso dell’ovale (61-39) e del territorio (65-35) portando avanti 174 palloni contro gli 81 dei rossi. Facile leggere come il Galles sia stato molto più efficace in zona offensiva, riuscendo a concretizzare al massimo quasi tutte le occasioni avute a disposizione e questo si capisce anche dai metri guadagnati palla in mano: la squadra vincitrice ha chiuso a 518, quella sconfitta ha superato il chilometro arrivando a 1106. Tanti andirivieni per il campo non hanno però premiato i fijani, penalizzati anche dagli 11 passaggi sbagliati.
La serie di dati forse più impressionante si trova guardando l’aspetto difensivo della partita: sono 237 i placcaggi dei gallesi e solo 62 quelli dei pacifici, ma la differenza si riduce a 10 contando quelli sbagliati (33 a 23): due fattori importantissimi che esaltano in maniera incredibile la partita di giocatori come Will Rowlands (27 placcaggi), Gareth Thomas (23) e Jac Morgan (21) dimostratisi capaci anche in situazioni apparentemente disperate di fermare gli avversari.
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Avversari, i fijani, che hanno avuto ben quattro giocatori capaci di guadagnare oltre 100 metri: Radradra (160), Droasese (157), Mata (118) e Ravutaumada (111), mentre dall’altra parte il top player è stato Rees-Zammit a quota 81. Sono sicuramente statistiche uniche al termine di un match davvero memorabile, nel quale in tanti hanno rimarcato una direzione arbitrale a tratti troppo poco severa nei confronti dei gallesi oltremodo cinici (17 falli e un solo cartellino giallo, 9 i fischi contro le Fiji).
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