Il mediano d’apertura non è il capitano dei Dragoni, ma di fatto è come se lo fosse
La leadership di Dan Biggar è eccessiva? In Galles si interrogano (Ph. Sebastiano Pessina)
Nonostante i gradi di capitano non siano sulle sue spalle, nella partita del suo Galles contro le Fiji (vinta alla fine per 32-26), Dan Biggar è apparso a tutti gli effetti come il leader tecnico e carismatico del Galles, al netto di un capitanato assegnato dallo staff tecnico coordinato da Warren Gatland al terza linea Jac Morgan.
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Il numero 10 – Eletto Man of the Match -, oltre alle punizioni e alle conversioni, è rimasto impresso a tutti per due episodi durante la gara contro gli isolani: il primo a fine primo tempo, quando ha inveito contro George North, “colpevole” di non aver liberato la palla in fallo laterale, all’interno dei propri ventidue, per far terminare la frazione e andare negli spogliatoi. Il secondo con uno splendido calcio 50-22 seguito da grande esultanza, a inizio ripresa, che ha portato il Galles ad attaccare dopo una situazione stressante in difesa.
Le petit craquage de Dan Biggar 🤯#RWC2023 | #WALvFIJ pic.twitter.com/s53Dyh9X7m
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Un 5️⃣0️⃣:2️⃣2️⃣ perfecto en los pies de Dan Biggar 🎩#RWC2023 #WALvFIJ pic.twitter.com/wGkcE3wFLF
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Tanti sono stati i pareri su questi suoi comportamenti, soprattutto di ex compagni o in generale ex giocatori del Galles: da Josh Navidi, che in un podcast della BBC, ha detto di “non aver apprezzato il comportamento di Biggar”, a James Hook, il quale ha affermato di “saper quanto è competitivo Biggar e che questo aspetto è una benzina incredibile, anche se forse andrebbe un po’ limato”.
Impressioni che restano e che proietteranno il Galles verso la seconda partita della sua fase a gironi della Rugby World Cup 2023, quella contro il Portogallo, di sabato 16 settembre alle ore 17.45
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