Il giovane Cam Roigard sugli scudi. La Namibia ci mette tutto il cuore, Tolosa la applaude. Rosso a De Groot che potrebbe risultare pesante per il proseguimento del torneo
TOLOSA – Successo comodo per la Nuova Zelanda nella seconda giornata della Rugby World Cup 2023. L’avversario di giornata, la Namibia, è stata annientata 71-3. Allo Stadium de Toulouse, lo stadio della squadra di calcio della città, ci si aspettava una vittoria agevole della nazionale in maglia nera, ma le cose sono state ancora più semplici del previsto.
Quattro anni fa, al mondiale giapponese, la Namibia aveva offerto una resistenza encomiabile allo strapotere neozelandese, prima di capitolare nel secondo tempo, finendo per subire 70 punti. Stavolta le cose si sono messe male dall’inizio.
Già alla fine del primo tempo gli All Blacks sono stati vicini a segnare un punto al minuto, finendo a quota 38 contro gli appena 3 punti dei namibiani.
Sono bastati 110 secondi al giovane Cam Roigard per segnare la sua prima meta alla Rugby World Cup, nella sua prima presenza da titolare degli All Blacks.
Tutto lo stadio, predominato dai tifosi locali, si schiera dalla parte della squadra più debole e incita la compagine africana. Non basta, però, a spingere i giocatori di Allister Coetzee. Al 5′ Barrett scappa sulla destra e calcia lungo in area di meta, ma McKenzie schiaccia prima della linea e poi perde l’ovale. Dalla mischia che ne consegue gli All Blacks rubano l’ovale e Roigard segna l’immediata doppietta.
Per gli amanti delle statistiche: è la terza doppietta più veloce nella storia della Rugby World Cup, segnata al minuto 6 e 41, rimane dietro Joost van der Westhuizen, che nel 2003 ci mise 5 minuti e 19 secondi a segnare due mete contro l’Uruguay, e Richie McCaw, autore di due mete contro l’Italia nel 2007 in 6 minuti e 6 secondi.
Il calcio piazzato di Swanepoel che interrompe il predominio neozelandese viene accolto da un’ovazione, ma dal 20′ la diga si rompe: sotto un’acquazzone gli All Blacks segnano altre quattro volte, due con Damian McKenzie, una con Leicester Fainga’anuku e una con Anton Lienert-Brown, autore di un pezzo di bravura individuale sull’out di destra.
Da segnalare il bruttissimo infortunio in cui incorre il centro della Namibia Le Roux Malan, uscito in barella e applaudito a lungo da tutto lo stadio. Il giocatore, talentuoso classe 1999 che milita negli USA, ha davanti a sé un lungo percorso di recupero ma ha il tempo per tornare più forte di prima.
La Namibia gioca con tutto il cuore, finoltre le proprie capacità fisiche. Una fame e una voglia che il pubblico comprende, applaude e incita. Il copione della gara non sarà però diverso da quello della prima frazione.
Al 48′ Ethan De Groot, appena entrato, riceve un pallone sull’out di destra dopo un cambio repentino di senso del gioco. Impossibile per l’accorrente trequarti namibiano fermarlo.
Cinque minuti più tardi segna Papali’i sotto i pali, quindi è la volta di Havili e poi di Clarke, che riceve un brillante calcetto di Mo’unga. McKenzie smette di litigare con i pali e centra tutte e tre le ultime trasformazioni, aggiustando la percentuale al 70% di realizzazioni.
Al 71′ De Groot si prende un giallo per un colpo alla testa. Il bunker deciderà più tardi per trasformarlo in un cartellino rosso che peserà sul proseguimento del percorso mondiale del pilone.
La linea arretrata neozelandese si fa beffe dell’inferiorità numerica: McKenzie sbraccia al largo per Fainga’anuku che batte un avversario e offre a Ioane un pallone d’oro, su cui il subentrato si fionda, travolgendo le ultime resistenze avversarie e firmando il definitivo 71-3. Meritato il man of the match per Cam Roigard, autore di 2 mete e 2 assist.
Sam Whitelock festeggia il raggiungimento di Richie McCaw in vetta alla lista delle presenze nella storia degli All Blacks con una vittoria che manda la Nuova Zelanda a 5 punti in classifica e rilancia, come previsto, il mondiale degli All Blacks.
Alla Namibia rimane l’affetto del pubblico, con lo stadio di Tolosa che li applaude a scena aperta nel giro di campo al termine della partita, cantando il nome del piccolo paese africano e dando il senso di cosa significhi, oltre ai risultati, una Rugby World Cup.
Lorenzo Calamai
Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Caleb Clarke, 13 Anton Lienert-Brown, 12 David Havili, 11 Leicester Fainga’anuku, 10 Damian McKenzie, 9 Cam Roigard, 8 Ardie Savea (c), 7 Dalton Papali’i, 6 Luke Jacobson, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Samisoni Taukei’aho, 1 Ofa Tu’ungafasi
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Ethan de Groot, 18 Fletcher Newell, 19 Scott Barrett, 20 Tupou Vaa’i, 21 Aaron Smith, 22 Richie Mo’unga, 23 Rieko Ioane
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Roigard (1, 9), McKenzie (20, 39), Fainga’anuku (25), Lienert-Brown (35), De Groot (48), Papali’i (54), Havili (58), Clarke (67), Ioane (77)
Trasformazioni: McKenzie (3, 20, 36, 40, 55, 59, 69, 78)
Calci di punizione:
Namibia: 15 Cliven Loubser, 14 Gerswin Mouton, 13 Johan Deysel (c), 12 Le Roux Malan, 11 Divan Rossouw, 10 Tiaan Swanepoel, 9 Damian Stevens, 8 Richard Hardwick, 7 Prince Gaoseb, 6 Wian Conradie, 5 Tjiuee Uanivi, 4 Johan Retief, 3 Johan Coetzee, 2 Torsten van Jaarsveld, 1 Jason Benade
A disposizione: 16 Louis van der Westhuizen, 17 Desiderius Sethie, 18 Haitembu Shifuka, 19 PJ Van Lill, 20 Adriaan Booysen, 21 Max Katjijeko, 22 Jacques Theron, 23 JC Greyling
Marcatori Namibia
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Swanepoel (10)
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