Per gli Azzurri ogni partita diventa decisiva: nel giro di 16 giorni questo Mondiale potrà diventare meraviglioso, sufficiente o disastroso
Il turno di riposo, previsto come da tradizione in tutti i tornei con gironi dispari, ha permesso all’Italia di rifiatare dopo la prima partita vinta con la Namibia, e soprattutto di preparare al meglio il trittico che di fatto deciderà il destino degli Azzurri. Nel giro di 16 giorni, questo Mondiale potrebbe essere meraviglioso, sufficiente o disastroso, in base a come andranno le sfide con Uruguay, All Blacks e Francia: praticamente, 3 finali una dietro l’altra.
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Italia-Uruguay
Alla vigilia doveva essere la prima prova del nove, quella contro una squadra sulla carta inferiore ma difficilissima da affrontare. La prestazione dei sudamericani ha confermato – e forse rinforzato – le aspettative sui Teros, ma ha evidenziato anche dei punti deboli sui quali l’Italia può e deve premere. Primo tra tutti la rimessa laterale: un disastro contro la Francia e uno dei punti di forza a livello difensivo degli Azzurri, che tante volte – soprattutto con Ruzza, ma anche con Lamb ultimamente – sono usciti da situazioni difficili grazie a una touche rubata. E poi l’Uruguay fa fatica a fare più di 6-7 fasi in continuità, mentre l’Italia – viceversa – è forse la più abituata tra le Tier 1 a difendere in trincea per tanti minuti e tante fasi.
D’altro canto, la furia sudamericana nel breakdown potrebbe mettere in grande difficoltà gli Azzurri, che devono arrivare più velocemente a sostegno e fare un lavoro perfetto, per evitare che gli uruguaiani comincino ad inquinare tutti i possessi e a rendere più lenta la manovra azzurra. A livello difensivo, sarà importate non sbagliare mai il primo placcaggio: se l’Uruguay fa fatica nelle azioni prolungate, può invece essere letale in prima fase, perché hanno fisico, tecnica e furbizia per andare subito fino in fondo. La grande partita giocata contro la Francia potrebbe aver tolto loro un po’ di energie, ma soprattutto potrebbe aver tolto agli Azzurri l’assillo di dover “vincere bene”, termine a volte abusato e che in questo caso perde completamente di valore. L’Uruguay è una squadra seria, che se sottovalutata può fare il colpaccio contro tante altre, e quindi va battuta in un modo o nell’altro, senza troppi fronzoli. Anche perché in palio c’è la qualificazione diretta al Mondiale 2027.
Italia-All Blacks
Nonostante sulla carta la Francia – insieme a Irlanda e Sudafrica – appaia più forte e più avanti di condizione nella corsa al Mondiale, quella contro gli All Blacks è la sfida che storicamente gli Azzurri soffrono di più. La squadra di Foster ha provato a muovere tanto il pallone, anche contro i transalpini, ma non è sempre parsa concreta come ci si aspetterebbe dai neozelandesi, andati in meta a Parigi più per meriti individuali che con delle azioni realmente costruite. Difficile invece giudicare il match con la Namibia, per manifesta superiorità.
I ragazzi di Foster si sono rivelati però difficilissimi da gestire dal punto di vista fisico, e questa potrebbe essere la principale criticità del 29 settembre. Il rischio principale è che il pallone ce l’abbiano sempre loro e che il match si trasformi in una gara di sportellate, dove poi al momento buono gli All Blacks aprono il campo e vanno in fondo con i loro fenomeni: con questo copione, le speranze di uscirne sembrano davvero poche. L’Italia dovrà essere in grado prima di tutto di reggere le iniziative dei trequarti avversari, che nonostante le grandi individualità sono parse poco fluide, e soprattutto dovrà trovare il modo di evitare per quanto possibile il “puro” corpo a corpo, dove i mastini che i neozelandesi hanno davanti potrebbero avere la meglio. Non sono certo i migliori All Blacks della storia, e questa Italia può metterli in difficoltà.
Chiaramente, come in tutte le partite, si scende in campo per tentare l’impresa, ma bisogna ricordare che anche un punto di bonus contribuirebbe a tenere gli Azzurri in corsa per il Mondiale fino alla gara con la Francia. A quel punto, gli Azzurri pur perdendo con gli All Blacks resterebbero o a pari punti o addirittura davanti in caso di bonus con l’Uruguay (o di mancato bonus dei neozelandesi) e avrebbero poi il destino nelle loro mani contro la Francia.
Italia-Francia
Questa non è mai una partita come le altre. Loro sono fortissimi, forse i più forti del Mondiale considerando anche il fattore campo, e sulla carta non dovrebbe esserci storia, ma gli Azzurri possono e devono giocarsela fino alla fine, forse anche più che con gli All Blacks. Visto l’andazzo del Mondiale è probabile che si arrivi alla partita con la Francia vicinissima alla qualificazione, soprattutto in caso di sconfitta dell’Italia con gli All Blacks, ma non ancora sicura dei quarti.
Senza considerare ipotesi che non c’entrano niente col rugby e con lo sport, i cali di concentrazione di questa squadra quando la posta in gioco non è altissima sono evidenti, ed è su quelli che l’Italia dovrà puntare per fare male con le sue fiammate. E soprattutto, dovrà arrivare alla partita con in saccoccia più punti di bonus possibili per poter sperare nella qualificazione. Sono due partite difficilissime, per qualcuno impossibili, eppure più passa il tempo e più questo girone sembra meno improponibile di quanto si pensava alla vigilia.
Francesco Palma
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