Le parole dal ritiro dell’Uruguay verso l’importantissima sfida di mercoledì, un match al quale i Teros dicono di arrivare con grande fiducia
Domenica l’Uruguay ha avuto un incontro con la stampa a Nizza, sede dell’attesissimo match contro gli azzurri in programma mercoledì 20 settembre alle 17.45. L’assistant coach Guzman Barreiro ha sottolineato come la squadra abbia fatto il pieno di fiducia il giorno dopo la sconfitta contro la Francia ricevendo la visita delle famiglie e mangiando tutti insieme l’asado. L’aria in ritiro è assolutamente positiva per una squadra che sta cercando di raggiungere il picco della forma in vista della sfida all’Italia, un’Italia che secondo Barreiro è migliorata rispetto all’ultimo scontro diretto del 2021 e ora gioca come un’orchestra: “Da allenatore è bello vederli giocare, in attacco muovono bene il pallone con tante combinazioni e cercano sempre di tenere vivo il pallone. In difesa però pensiamo offrano opportunità di colpire, ci siamo preparati per questo”.
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Così invece Manuel Diana, terza linea: “Nella partita del 2021 mi ricordo che andai a sbattere contro un muro azzurro. Oggi abbiamo lavorato moltissimo per crescere e superare questo muro, ma soprattutto credo che questo Uruguay abbia diverse opzioni offensive e sappia meglio cosa fare palla in mano”. Diana aggiunge come secondo lui sarà importantissimo non concedere troppo possesso agli azzurri, altrimenti diventerebbe impossibile difendere troppo a lungo.
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Il mediano d’apertura Felipe Etcheverry invece dice: “Nel nostro stile di gioco cerchiamo sempre nuove soluzioni offensive perché crediamo che sia l’unico modo per migliorarsi, avendo l’ovale in controllo sentiamo di poter fare grandi cose”. Quindi è tornato sul match contro la Francia: “Avremmo potuto anche segnare di più, la chiave è stata la meta di Moefana subito dopo la nostra marcatura che ci aveva riportato sotto sul 13-12, quella ci è davvero dispiaciuta. A inizio match eravamo un po’ nervosi contro la Francia, ora penso che contro l’Italia saremo più fiduciosi perché ci stiamo adattando a giocare in un contesto mondiale”.
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