Il tecnico degli avanti azzurri a tutto campo sulla partita di mercoledì pomeriggio a Nizza
NIZZA – Era prevista pioggia sull’Allianz Riviera di Nizza per il captain’s run dell’Italia alla vigilia della partita con l’Uruguay. Invece, un sole insistente picchia sul prato verde dello stadio francese, costringendo i giocatori ad affrontare la parte iniziale del loro allenamento all’ombra della tribuna.
La pioggia sarà una variabile comunque decisiva del match della Rugby World Cup tra Azzurri e Teros, come ha fatto notare Andrea Moretti, tecnico degli avanti italiani: “Il meteo ci dice che ci sarà pioggia abbondante e questo potrebbe portare una partita giocata per lo più in trincea. L’Uruguay ha giocatori molto pericolosi al breakdown, in particolare nella capacità di recuperare palloni. Lo hanno fatto vedere contro la Francia.”
“In funzione delle condizioni climatiche, può darsi che dovremo adattarci con un maggiore uso del gioco al piede. Non cambierà comunque la nostra volontà di giocare il pallone, in particolare nelle zone giuste del campo.”
Moretti ha fiducia nella qualità della preparazione della propria squadra per la partita: “Contro la Namibia abbiamo avuto un po’ di frenesia nel cercare di chiudere la partita subito, ma al tempo stesso va dato atto ai nostri avversari di aver giocato un buon primo tempo. Lo stiamo vedendo in tutte le partite di questi giorni, pochissime sono chiuse già all’intervallo. Ne siamo usciti bene e credo che siamo preparati al meglio per la partita che ci aspetta, anche dal punto di vista mentale. Questi sono ragazzi che imparano e che sanno quello che vogliono. Hanno e abbiamo preparato questa partita consapevoli delle sfide che ci troveremo di fronte. Memori degli errori passati, non li replicheremo.”
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“Si fa spesso riferimento alla partita di due anni fa tra queste due squadre, ma sono passati due anni. L’Uruguay nel frattempo è cresciuto molto. Hanno un sistema che gli ha permesso di prepararsi per questa partita in una determinata maniera, con molto controllo centralizzato sui giocatori.”
“Anche noi però negli ultimi due anni siamo cresciuti, abbiamo fatto passi in avanti nella capacità di avere un’identità, obiettivo fondamentale di quando abbiamo incominciato questo cammino. Per cui il passato è lì e ci deve insegnare qualcosa, ma ci vogliamo concentrare sul presente e su quanto visto in Francia-Uruguay settimana scorsa.”
“Il nostro avversario è una squadra alla quale non puoi concedere qualcosa, non puoi non farti trovare al 100%. Ti può far male con i drive, con il gioco al piede. Sappiamo che si sono preparati mettendo nel mirino l’Italia. Lo sappiamo, ne siamo consapevoli e ci faremo trovare pronti dal primo minuto.”
Due i punti chiave sui quali il coach azzurro si è soffermato, imbeccato dalle domande dei media: la difesa del drive da rimessa laterale e il punto d’incontro, dove la terza linea uruguaiana (e in particolare il flanker Manuel Ardao) punterà a recuperare palloni.
“Ci sono state alcune singole circostanze dove non siamo stati perfetti nella difesa del drive avversario durante le partite estive di preparazione. Contro l’Irlanda abbiamo subito una marcatura e contro la Romania anche, ma in generale non abbiamo mai concesso troppo.”
“Sappiamo che l’Uruguay conta sulla maul in attacco, ha un drive molto organizzato, vuole tenere il pallone dentro per stringere la difesa vicino, ma ci siamo preparati per essere tecnicamente e attitudinalmente al livello richiesto per contrastare questa loro arma. Il drive è una questione di tecnica, quindi di altezza, spinta e tempismo sul saltatore che scende, e di attitudine, aggressività. Nessuno dei due aspetti dovrà mancare”
“Il punto d’incontro è dettato dal lavoro del portatore e dall’urgenza con la quale i sostegni arrivano a conservare il possesso. Noi abbiamo lavorato tecnicamente su questi aspetti perché sono quelli che possiamo controllare. L’arbitraggio è ovviamente una parte importante in questa fase di gioco, ma non è nelle nostre mani. Quello che possiamo fare è trovare il più rapidamente possibile i giusti adattamenti al metro utilizzato. La disciplina sarà un aspetto fondamentale della partita, come ha dimostrato anche il match dei Teros con la Francia.”
Lorenzo Calamai
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