Rugby World Cup 2023: Le pagelle di Italia-Uruguay

Grandi prestazioni di Paolo Garbisi e Lorenzo Cannone, Zuliani sempre una certezza nel secondo tempo

Rugby World Cup 2023: Le pagelle di Italia-Uruguay (ph. Sebastiano Pessina)

Rugby World Cup 2023: Le pagelle di Italia-Uruguay (ph. Sebastiano Pessina)

L’Italia soffre nel primo tempo, poi nella ripresa riprende il mano in match e batte nettamente l’Uruguay 38-17 nella seconda partita della Rugby World Cup, mettendo in cassaforte il terzo posto che vale la qualificazione automatica al prossimo Mondiale, in Australia nel 2027. Ecco i nostri voti.

Leggi anche: Rugby World Cup 2023: l’Uruguay spaventa l’Italia, poi gli Azzurri dilagano 38 a 17

Rugby World Cup 2023: Le pagelle dell’Italia

Ange Capuozzo 6 – Si propone spesso ma fatica a trovare spazi, si affida più volte al piede per provare a mettere in difficoltà la copertura avversaria.

Lorenzo Pani 6.5 – La meta dopo 6 minuti dall’esordio mondiale se la ricorderà a vita. Gioca 80 minuti di personalità e sostanza, soprattutto in copertura, e non sbaglia praticamente nulla.

Juan Ignacio Brex 6.5 – Meno impegnato in difesa rispetto al solito, ma in attacco si propone spesso come primo ricevitore e dopo tanto lavoro sporco si gode finalmente anche la soddisfazione personale della meta.

Paolo Garbisi 8 – Sarà l’abitudine dopo l’ultima stagione, ma da primo centro sembra molto più a suo agio. In attacco è come sempre efficace, non solo con la sua imprevedibilità da apertura ma anche – più sorprendentemente – da ariete. È il giocatore con più carries oltre la linea del vantaggio: ben 11. Spicca anche il suo lavoro difensivo, con 8 placcaggi e 2 turnover.

Montanna Ioane 6 – Gli uruguaiani lo marcano a uomo, lui prova a tirarsene fuori a suon di accelerazioni e offload. Non un match brillante, ma il suo apporto servirà soprattutto nelle prossime due partite. Buono il movimento per la meta.

Tommaso Allan 7 – Prende per mano un’Italia che nel primo tempo fatica a fare il proprio gioco. Sa quando forzare la giocata e quando essere più conservativo, e dalla piazzola è ancora una volta una sentenza. L’asse 10-12 con Paolo Garbisi funziona, e chissà che non si ripeta anche contro gli All Blacks. (Paolo Odogwu 6 – Entra per caricare a tutta, e gli uruguaiani già in crisi fanno fatica a tenerlo. Sarebbe stato interessante vederlo con la partita ancora aperta)

Alessandro Garbisi 7 – Per un mediano di mischia queste sono le partite più difficili. La furia uruguaiana nel breakdown non gli concede praticamente mai un pallone veloce in uscita dai raggruppamenti, lui però non perde mai la calma e anche nel difficilissimo primo tempo degli Azzurri è tra i migliori. (Alessandro Fusco 6.5 – Entra per dare l’ultima scossa a un Uruguay alle corde. Attacca la linea con coraggio, anche se in un paio di occasioni – come quella del suo break all’esterno – si fa prendere dalla frenesia)

Lorenzo Cannone 7.5 – Fa un po’ di fatica nel primo tempo a star dietro agli uruguaiani nel breakdown (ma è da lui che parte l’azione della prima meta azzurra) poi nella ripresa si scatena. È protagonista, con le sue cariche in avanzamento, di tutte le mete degli Azzurri nel secondo tempo. Una la segna direttamente lui, nelle altre è quello che mette i compagni sul piede avanzante. (Giovanni Pettinelli 6 – Entra quando l’Uruguay è già in riserva, ma contribuisce a dare il colpo finale)

Michele Lamaro 6.5 – In difesa è ancora una volta il miglior placcatore degli Azzurri (anche se ne sbaglia 3). In attacco gioca a memoria, a volte anche troppo: quell’intercetto sanguinoso costa una meta e due gialli. Si riscatta con una bella meta, in cui resiste a due tentativi di placcaggio.

Sebastian Negri 6 – Nel primo tempo, forse complice l’emozione del 50esimo cap, non riesce ad esprimersi al meglio. Nella ripresa torna a caricare palla in mano e ottiene risultati. (Manuel Zuliani 7 – Il copione è sempre lo stesso: entra, spacca la partita e diventa dominatore del breakdown. Anche in campo aperto piazza delle cariche niente male. Da un lato sarebbe bello vederlo dall’inizio, dall’altro una risorsa così in un rugby che si gioca sempre di più con 23 giocatori è fondamentale poterla usare al momento giusto)

Federico Ruzza 7.5 – Partita sontuosa del vice-capitano azzurro, che disinnesca una maul uruguaiana già lanciata in meta nel primo tempo, mette a segno 14 placcaggi e guadagna 2 turnover. E in mezzo al campo è ovunque.

Niccolò Cannone 5.5 – Partita di sostanza in difesa (8 placcaggi su 8 tentativi), viene forse punito oltremisura in occasione del giallo, ma quei falli in zona rossa sono da evitare. (Dino Lamb 7 – Non sarà appariscente, ma quando entra in campo improvvisamente l’Italia acquisisce controllo e concretezza)

Marco Riccioni 7.5 – Demolisce Sanguinetti mischia dopo mischia, e forse l’arbitro poteva anche premiare il suo lavoro con un giallo all’uruguaiano. Al ritorno da un infortunio, la sua è una prova davvero incoraggiante. (Pietro Ceccarelli 6.5 – Ci mette un po’ a prendere le misure in mischia, poi dà il suo contributo nel finale)

Giacomo Nicotera 7 – Ancora una prestazione di livello. Tanta battaglia soprattutto nel punto d’incontro, contro un Uruguay mai domo da quelle parti. (Federico Zani s.v. – Entra quando ormai c’è solo da gestire)

Danilo Fischetti 6.5 – Nel primo tempo contribuisce ad asfaltare la mischia uruguaiana. In difesa ancora un’ottima partita con 11 placcaggi. Sulla meta tecnica non è chiaro quante responsabilità abbia realmente, paga per tutti una difesa azzurra – in quel caso – non perfetta. (Ivan Nemer 5 – Il fallo inutile commesso con l’Italia in 13, che poi porta alla seconda meta sudamericana, è grave e poteva costare molto caro. Nel secondo tempo appare ancora nervoso, deve imparare a gestirsi.)

Le pagelle dell’Uruguay

Amaya 6; Mieres 6.5, Inciarte 5.5, Vilaseca 5.5, Freitas 6.5; Etcheverry 5.5, Arata 6.5; Diana 7, Civetta 7, Ardao 8; Leindekar 7, Aliaga 6.5; Peculo 5.5, Kessler 6, Sanguinetti 5.

Dalla panchina: Pujadas 5, Gattas 5, Arbelo 6, Dotti 5.5, Deus 7, Ormaechea s.v., Berchesi 4.5, Basso s.v.

A cura di Francesco Palma

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