A Nizza la squadra di Crowley soffre nel primo tempo, va sotto di 10 punti e ribalta il match nella ripresa. Arriva anche il punto di bonus offensivo
L’incontro di mercoledì 20 settembre tra Italia e Uruguay, disputato all’Allianz Riviera di Nizza, ha aperto il terzo turno della Rugby World Cup 2023. Dopo un primo tempo sofferto, chiuso in vantaggio dall’Uruguay sul 17 a 7, emerge nella ripresa la maggiore qualità della squadra di coach Crowley. La vittoria dell’Italia col bonus garantisce con molte probabilità l’accesso diretto ai gironi della Rugby World Cup del 2027, e mette gli Azzurri nelle condizioni migliori prima dei due big match con Nuova Zelanda e Francia.
La cronaca di Italia-Uruguay
Primo tempo
Pronti-via, e subito l’Italia si ritrova in difficoltà nei propri 22. Dopo la ricezione del calcio d’inizio, gli Azzurri provano a muovere subito la palla al largo dalla propria zona rossa, ma la pulizia del breakdown non è delle migliori. L’arbitro Gardner assegna la punizione all’Uruguay, che scelgono la via dei pali, ma Etcheverry grazia l’Italia, sbagliando il piazzato.
Il match presenta subito ritmi altissimi: da una palla di recupero intorno alla metà campo, gli uomini di Crowley cercano di sfruttare la superiorità al largo. Capuozzo, in posizione di penultimo uomo della linea, opta per un grabber nella profondità, che porta l’ala Freitas a recuperare l’ovale nella propria area di meta con tutta la pressione azzurra. La mischia sui 5 metri premia l’Italia, che vede assegnarsi un calcio di punizione, scegliendo di sfidare ancora il pacchetto degli avanti uruguagi. La mischia italiana è superiore, e con la garanzia del vantaggio Garbisi muove l’ovale a Pani, in posizione di primo ricevitore. L’ala azzurra tenta di sfondare il muro in maglia gialla, e girandosi a contatto riesce a superare la linea di meta e marcare la prima segnatura dell’incontro. Dopo un check al TMO che rovescia la decisione del direttore di gara, la meta viene assegnata. Allan trasforma, Italia 7 Uruguay 0.
Ancora problemi nelle uscite dalla propria metà campo per l’Italia, e nella pulizia di una ruck Negri commette un’infrazione, segnalata dal TMO. L’Uruguay cerca il bersaglio grosso, ma gli avanti dell’Italia tengono testa al drive uruguagio, vincendo il turnover.
Un ottimo lancio di gioco dell’Italia da rimessa laterale costringe un fuorigioco nella fase successiva della linea difensiva dei giocatori in maglia gialla. Possibilità di attacco nei 22 metri avversari, che però svanisce con un calcio di Capuozzo che oltrepassa la linea di pallone morto.
L’Italia gestisce bene la partita al piede, cercando di correre meno rischi possibili, ma soffre particolarmente i jackal dei Teros, in particolare il flanker Ardao, che forza un tenuto a terra sui 40 metri. Etcheverry prova a smuovere il punteggio dei suoi, ma sbaglia il secondo calcio della sua serata.
L’Italia prova a costruire con la propria struttura offensiva a uscire dalla metà campo, ma un passaggio di Lamaro indirizzato a Ioane viene intercettato da Etcheverry, placcato in extremis sui 5 metri italiani da Allan. Durante la difesa disperata a pochi metri dalla meta, Cannone commette un fallo intenzionale, punito col cartellino giallo.
I Teros scelgono di andare in touche, cercando di sfondare con la maul. L’avanzamento sudamericano è fermato illegalmente da Riccioni, che fa crollare il raggruppamento. Cartellino giallo per lui, Italia in 13, e meta di punizione per l’Uruguay. Punteggio sul 7 a 7 al 27esimo.
L’inferiorità numerica dell’Italia crea possibilità di attacco per i sudamericani, che sfruttano i varchi che si creano. Un placcaggio alto di Allan permette la risalita del campo all’Uruguay, con gli Azzurri che si ritrovano a difendere la propria meta sui 5 metri. L’Uruguay macina fasi, ed è Freitas a trovare lo spiraglio giusto per andare a segnare alla bandierina. La trasformazione è positiva: Uruguay 14, Italia 7.
Gli ultimi punti del primo tempo arrivano dal piede dell’apertura uruguagia, che al 41esimo tenta un drop da una quarantina di metri, che per pochi centimetri supera la traversa e passa nell’H. Risultato all’intervallo: Uruguay 17, Italia 7.
Secondo tempo
Una possibile svolta del match si presenta al 42esimo, visto che il TMO richiama Gardner per un placcaggio irregolare su Pani da parte del capitano Vilaseca. Il centro sudamericano viene sanzionato col cartellino giallo, e Garbisi trova la touche sui 5 metri. La maul dell’Italia è avanzante, ma Nicotera viene tenuto alto, con l’Uruguay che riparte con un drop-out.
Gli Azzurri sfruttano la superiorità numerica, alternando attacchi sul lato aperto e quello chiuso. Un’ottima organizzazione in attacco nei 22 metri sudamericani, permette ad Allan di servire Lamaro in un buco della difesa, che va a marcare. Allan riesce nella trasformazione, e accorcia le distanze 17 a 14.
A mezz’ora dalla fine dell’incontro, sale in cattedra la qualità fisica e organizzativa degli Azzurri, che cominciano a macinare fasi e avanzamento nella metà campo dell’Uruguay. A finalizzare questa sequenza di gioco indicativa della crescita nella partita dell’Italia è Ioane, che servito da Garbisi va a segnare sotto i pali. Allan riesce nella facile trasformazione, portando i suoi sopra nel punteggio. Italia 21, Uruguay 17.
Sulle ali dell’entusiasmo, il ritmo e l’intensità continuano a fare la differenza. Prima un varco trovato da Allan, poi un multifase ben costruito, rendono facile la vita a Cannone, che dopo il passaggio di Allan sfonda la difesa e segna la meta del punto di bonus. Allan impeccabile al piede porta l’Italia sul 28 a 17.
Le sostituzioni dalla panchina garantiscono energia e solidità, che permettono di schiacciare ulteriormente sull’acceleratore. I possessi dalla rimessa laterale offrono piattaforme solide per far partire gli attacchi delle linee arretrate dell’Italia, come la combinazione Garbisi-Brex, che libera la strada al numero 13 azzurro che marca indisturbato la quinta meta. Allan è una garanzia dalla piazzola, e allunga sul 35 a 17.
Un fallo dovuto ad un placcaggio del subentrato Arbelo che non chiude l’impatto con la spalla su Pettinelli, permette a Garbisi di allungare ulteriormente dalla piazzola: al 69esimo, Italia 38, Uruguay 17.
L’ennesima penalità ottenuta in mischia ordinata a 5 minuti dalla fine porta il baricentro del gioco ancora nei 22 metri sudamericani, a riprova del dominio territoriale dell’Italia nel secondo tempo. L’Italia chiude il match in attacco, col punteggio che non varia nei minuti finali. Al triplice fischio, il punteggio segna 38 a 17.
Il tabellino di Italia-Uruguay
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Lorenzo Pani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Paolo Garbisi, 11 Montanna Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Alessandro Garbisi, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Ivan Nemer, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Dino Lamb, 20 Manuel Zuliani, 21 Giovanni Pettinelli, 22 Alessandro Fusco, 23 Paolo Odogwu
Marcatori Italia
Mete: Pani (7′), Lamaro (46′), Ioane (52′), Cannone (56′), Brex (61′)
Trasformazioni: Allan (8′, 47′, 53′, 57′, 62′)
Calci di punizione: Garbisi (69′)
Uruguay: 15 Baltazar Amaya, 14 Gaston Mieres, 13 Tomas Inciarte, 12 Andres Vilaseca ©, 11 Nicolas Freitas, 10 Felipe Etcheverry, 9 Santiago Arata, 8 Manuel Diana, 7 Santiago Civetta, 6 Manuel Ardao, 5 Manuel Leindekar, 4 Felipe Aliaga, 3 Ignacio Peculo, 2 German Kessler, 1 Mateo Sanguinetti
A disposizione: 16 Guillermo Pujadas, 17 Facundo Gattas, 18 Diego Arbelo, 19 Ignacio Dotti, 20 Carlos Deus, 21 Agustin Ormaechea, 22 Felipe Berchesi, 23 Bautista Basso
Marcatori Uruguay
Mete: meta di punizione (27′), Freitas (37′)
Trasformazioni: Etcheverry (38′
Calci di punizione:
Drop: Etcheverry (41′)
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