Il capitano ha parlato in conferenza stampa al termine dell’incontro fra Azzurri e Teros
NIZZA – Dopo un primo tempo imperfetto, con un errore decisivo da parte del capitano, la riscossa è passata proprio per una sua carica, di pura voglia, che ha attraversato la fatidica linea bianca e riportato gli Azzurri in gara.
Da lì, l’Italia ha portato in fondo la gara contro l’Uruguay, vinta poi con il punteggio di 38-17, con un parziale di 31-0 nella ripresa.
“Penso che questo secondo tempo sia stato uno dei migliori che abbiamo mai giocato – ha detto in conferenza stampa Michele Lamaro – Onestamente penso che il modo in cui siamo riusciti a cambiare dal primo al secondo tempo sia dovuto anche al fatto di esserci trovati spesso in passato in situazioni come queste, anche durante il Sei Nazioni.”
“Il modo in cui siamo rimasti concentrati sul nostro lavoro è stato fondamentale per tornare fuori nella ripresa e riuscire a performare. La cosa su cui ci siamo concentrati è stata non cercare di rincorrere la partita, ma di dominare gli avversari dal rientro in campo alla fine. Riuscire a farlo è stato notevole.”
L’Uruguay non ha mancato di sottolineare nei giorni precedenti alla gara come fosse venuto al mondiale con l’obiettivo di battere gli Azzurri. Hanno gettato tutto il possibile contro la squadra italiana e Lamaro riconosce il merito dei Teros: “Certo noi dobbiamo essere più performanti, dobbiamo interpretare meglio certe situazioni. Ma non possiamo negare che l’Uruguay abbia fatto un grande primo tempo. Nei primi quaranta minuti abbiamo anche fatto cose importanti: in 13 contro 15 non consentire loro di segnare per 8 minuti è stato molto importante, è valso molto.”
“Le squadre di Tier 2 stanno cominciando a essere capaci di metterti sempre in difficoltà. Come stiamo vedendo, i primi 40 minuti sono sempre difficili contro tutte le opposizioni. Anche le squadre più piccole hanno ottimi giocatori e grandi staff, oggi. La differenza poi si evidenzia maggiormente sugli 80 minuti, se sei capace di continuare a metterli sotto pressione.”
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“Giocare a questo livello è soprattutto un fatto di abitudine. E’ una questione di trovarsi a questo livello più e più volte. Irlanda, Inghilterra, Scozia: sono esempi di nostre partite dove abbiamo fatto un brutto primo tempo a cui è seguita una reazione nella ripresa e questo ci ha preparato alla gara di oggi – prosegue il capitano – Non so dare una risposta su come si possa fare, ma penso che dare l’opportunità ad alcune squadre di giocare a questo livello sia importante, come l’abbiamo avuta noi entrando nel Sei Nazioni.”
“Il rugby d’altra parte è fatto di queste partite qui. E’ stata una bellissima gara da giocare. Ho detto a tutti i giocatori uruguaiani con cui ho scambiato una parola a fine partita di essere orgogliosi di quello che hanno fatto. Ci siamo passati anche noi, ma se continueranno a lavorare duro come hanno fatto, ogni piccola squadra può diventare grande. E questo è il bello dello sport in generale e del nostro in particolare.”
Lorenzo Calamai
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