Il tecnico neozelandese introduce la sfida-spareggio con gli Azzurri: “Li ho seguiti al Sei Nazioni, sono sempre stati competitivi”
Sale l’attesa per Italia-All Blacks: una sfida da dentro o fuori per entrambe le squadre, che sanno di giocarsi il proprio futuro in questa Rugby World Cup. Il c.t. della Nuova Zelanda, Ian Foster, recupera 4 giocatori fondamentali, due dall’inizio e due dalla panchina. Si tratta di Shannon Frizell e Jordie Barrett (nel XV iniziale) e poi Tyrel Lomax e Sam Cane, tra gli 8 a disposizione.
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“È fantastico riaverli, mi dà ulteriore fiducia in vista della partita. Anche per Tyrel Lomax ci sarà una possibilità da panchina, è molto importante per noi. Per quanto riguarda Cane, lo abbiamo valutato nei primi 2 allenamenti di questa settimana, e abbiamo deciso di farlo partire dalla panchina” ha detto il tecnico.
Sull’Italia: “Affrontiamo una squadra in fiducia, non ci sono sorprese. Si sono guadagnati questo status con la crescita del loro gioco negli ultimi due anni. Fin dal Sei Nazioni ho pensato che il loro punto di forza fosse il gioco e la competitività che hanno mantenuto in tutte le partite”.
Una delle chiavi del match sarà la battaglia in seconda linea e in touche, per la quale Foster ha scelto gli esperti Scott Barrett e Retallick: “Non dirò che c’è una gerarchia assoluta, ma questa è la coppia che abbiamo scelto adesso perché pensiamo sia la più adatta per questo tipo di partita”.
Per quanto riguarda la panchina “Ci aspettiamo molto da gente come Coles, Whitelock e Cane. Quando entreranno daranno equilibrio alla squadra nell’ultima parte del match, e sarà molto importante per noi”.
A Foster è stato anche chiesto se il non aver mai perso contro l’Italia avesse rilevanza: “La storia non significa niente. La storia è il giornale di ieri, non quello di domani” ha concluso il tecnico.
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