Stephen Varney ha raccontato in conferenza stampa della catarsi azzurra per rilanciare la squadra in vista della Francia
LIONE – Dice il vocabolario Treccani che il sostantivo catarsi, dal verbo greco καϑαίρω, purificare, consta nel processo di totale o parziale liberazione da gravi e persistenti conflitti o da uno stato di ansia, ottenuto attraverso la completa rievocazione degli eventi responsabili, che vengono rivissuti, a livello cosciente, sia sul piano razionale sia su quello emotivo.
Una definizione che calza perfettamente con quanto descritto in conferenza stampa da Stephen Varney, mediano di mischia dell’Italia alla Rugby World Cup 2023, circa quanto avvenuto in settimana nel ritiro azzurro.
“Contro la Nuova Zelanda è stata ovviamente una prestazione deludente da parte di tutti noi – ha raccontato il giovane mediano di mischia – Dovevamo trovare un modo per mettercela alle spalle e riguadagnare fiducia, quindi all’inizio della settimana abbiamo fatto questa cosa in cui ognuno di tutti e 33 i giocatori presenti ha scritto i propri pensieri in merito su un foglio di carta e lo ha poi gettato nel fuoco.”
A Bourgoin il mantra della settimana è stato di lasciarsi alle spalle il più velocemente possibile la gara contro gli All Blacks, e già da tempi non sospetti lo staff predica di concentrarsi sempre sul presente, l’unico tempo verbale ammesso nelle teste di tutti coloro che vestono l’Azzurro.
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“È stato un modo per lasciarci tutto alle spalle e andare avanti come squadra – prosegue Varney – Credo che abbia funzionato, perché poi abbiamo affrontato bene la settimana di allenamenti, siamo fiduciosi per la partita di venerdì. Siamo concentrati sulla nostra prestazione perché questa ci porti a mettere in difficoltà la Francia, e speriamo anche ad ottenere una vittoria. D’altra parte l’ultima volta siamo riusciti a spingerli fino all’ultima azione della partita e da allora siamo cresciuti molto.”
Gli fa eco Federico Ruzza, in breve: “Questa settimana c’è stata molta energia, molta competizione fra di noi, intensità, tutti vogliono essere coinvolti nel fare qualcosa di buono per la squadra, anche coloro che non sono nei 23.”
Il fuoco che ha bruciato i cattivi pensieri della settimana scorsa non dev’essere estinto: servirà per fare da carburante agli Azzurri in una partita che si preannuncia di difficoltà colossale, in uno stadio pronto a esplodere con una squadra tirata a lucido per l’occasione. Spalle al muro, l’Italia è chiamata a una prestazione di eccezionale spessore. Qualcosa che, in fondo, sta nel tessuto profondo della cultura italiana, della nostra identità fuori e dentro il campo.
Lorenzo Calamai
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