Il commissario tecnico ha spiegato le scelte di formazione e si è preso parte delle responsabilità per il match di venerdì scorso
LIONE – L’Italia ha annunciato la formazione che sfiderà la Francia nell’ultima, decisiva gara della fase a gironi della Rugby World Cup 2023. Per entrambe le squadre si tratta di un ottavo di finale, in pratica: chi vince sopravvive, chi perde torna a casa.
Nel XV azzurro ci sono delle novità, prima fra tutte lo spostamento di Simone Ferrari a sinistra. Nella linea arretrata si torna alla partnership Allan-Garbisi in posizione di apertura e primo centro, con il ritorno di Ange Capuozzo ad estremo e il debutto dal primo minuto al mondiale di Pierre Bruno.
Kieran Crowley racconta così le scelte dello staff: “Alcuni dei cambi che abbiamo operato sono dovuti a una serie di infortuni, altri sono derivanti da scelte specifiche per questa partita in particolare.”
“Ferrari ha giocato molte volte come pilone sinistro. È una prima linea molto forte in mischia ordinata e avremo bisogno della sua solidità in quella fase di gioco. Ci siamo regolati anche pensando a come poter bilanciare la prima linea che inizierà la partita e quella che la finirà, dato che un pilone difficilmente rimane in campo per più di una cinquantina di minuti.”
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Sarà la terza sfida contro i transalpini da quando Crowley è capo allenatore, e la prima nella quale non sono stati selezionati 6 avanti in panchina: “La ragione per la quale abbiamo scelto di andare con una panchina con 5 avanti e 3 trequarti è soprattutto dovuta al fatto che alcuni giocatori non sono riusciti ad allenarsi per parte della settimana a causa di vari acciacchi e, tenendo in considerazione questo, pensiamo che una panchina così suddivisa ci permetta di avere una copertura più trasversale su tutte le posizioni in campo.”
Il neozelandese è poi tornato sulla bruciante batosta patita proprio contro gli All Blacks venerdì 29: “Credo che una buona parte della sconfitta della settimana scorsa sia mia responsabilità. Non ho fatto bene il mio mestiere di allenatore, abbiamo perso il filo del nostro processo, di come ci avviciniamo alle partite.”
“Penso comunque che una partita, una brutta prestazione non può definire quello che siamo. Se ce ne fossero tre, quattro, cinque, allora potremmo dire che siamo così, siamo quelli delle brutte prestazioni. Di questo ne abbiamo parlato e poi ci siamo messi alle spalle quanto accaduto, abbiamo cercato di rientrare nei nostri processi consueti e attraverso questi recuperare fiducia in noi stessi.”
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“Che aspettative ho su Ange Capuozzo? Che prenda la palla e corra – sorride il tecnico, imbeccato sul proprio numero 15 da una domanda della stampa francese – Ange è un giocatore importante per noi, coglie le opportunità, ha l’X-factor. La Francia utilizza un gioco tattico al piede lungo e in campo e questo ci dà l’opportunità di provare a contrattaccare, ma dobbiamo essere molto attenti in questo: quando i francesi giocano al piede lasciano giocatori alti sul campo per provare a catturarti in situazioni complesse. Sarà quindi una serata dove sarà messo sotto pressione, ma è un giocatore che contribuisce in maniera decisiva al successo della squadra.”
“E comunque – chiude Crowley con un sogghigno sarcastico – se Ange fosse stato davvero buono se lo sarebbe tenuto la Francia, no?”
Lorenzo Calamai
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