Prima parte della lunga intervista di Planet Rugby alla leggenda Azzurra
L’Italia alla Rugby World Cup 2023 sta percorrendo il tratto del cammino più difficile. Dopo aver affrontato, e battuto, Namibia e Uruguay, ottenendo quello che era il suo obiettivo base, ha subito in pieno il confronto con la Nuova Zelanda. Un match che gli All Blacks erano obbligati a vincere e quindi non hanno lasciato nulla al caso. Hanno scelto la loro miglior formazione e hanno giocato per imporsi sin da subito.
I sogni degli Azzurri si sono infranti e contro la Nuova Zelanda è arrivata una brutta sconfitta. Bisogna però resettare tutto che una seconda, difficilissima sfida si sta avvicinando: il confronto di venerdì 6 ottobre con la Francia, squadra in testa al girone e padrona di casa. A proposito della situazione dell’Italia, Planet Rugby ha intervistato in esclusiva Sergio Parisse. Riportiamo una prima parte della lunga intervista alla leggenda Azzurra che si concentra ad analizzare cosa non ha funzionato durante la sfida con gli All Blacks.
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“Guardate, non ho intenzione di ridimensionare la questione: la prestazione dell’Italia contro la Nuova Zelanda è stata imbarazzante per il nostro rugby”, ha esordito Parisse.
“Non è stata la sconfitta in sé, ma il come è arrivata. Mi sembra che ci siamo montati la testa, parlando di quanto avremmo potuto imporre un risultato agli All Blacks, una squadra che non abbiamo mai battuto in tutta la nostra storia, e parlando così abbiamo perso di vista le basi del gioco in campo”.
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“Non si può affrontare una partita contro una squadra come la Nuova Zelanda pensando solo al risultato e all’equazione della fase a gironi: bisogna considerare i primi momenti della partita, come ci si mette in posizione per fare punti, come si difende, come ci si concentra sui calci piazzati e così via”.
“Mi spingo a dire che c’è stata una mancanza di umiltà prima della partita. Come possiamo fingere e affermare che non c’è pressione quando si tratta di una delle più grandi opportunità della vita di un giocatore, per giunta contro una squadra così rappresentativa?”
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“Una volta che si inizia a credere a questa narrazione come giocatore, si dimenticano le basi, gli elementi fondamentali per vincere una partita. Non si tratta di avere soggezione degli All Blacks, ma di rispettare l’avversario, una semplice premessa di ogni battaglia, e non sono sicuro che l’abbiamo fatto”.
“Credo che abbiamo guardato solo alla destinazione, perdendo di vista la strada che dovevamo percorrere, e contro una squadra di livello mondiale come la Nuova Zelanda, questa è una ricetta per il disastro”.
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