Il capitano azzurro non si è nascosto in conferenza stampa: “Abbiamo ottenuto il rispetto, ora dobbiamo crescere per poter affrontare queste partite”
LIONE – Michele Lamaro non è una persone che si nasconde, specie nelle difficoltà. È onesto, franco. Conosce le proprie responsabilità e vive visceralmente il rapporto con la maglia azzurra, pur riuscendo sempre a mantenere la lucidità necessaria per analizzare quanto accaduto sul rettangolo di gioco.
Anche quando gli eventi vanno a rotoli e finiscono con 156 punti subiti negli ultimi 160 minuti di gioco sul palcoscenico più importante di tutti, la Rugby World Cup.
“Quando nel rugby non riesci a fare le cose basilari questo è quello che succede – dice crudo il capitano azzurro – Facciamo uno sport dove se vinci la battaglia fisica riesci a rimanere dentro la partita, se non ci riesci dentro la partita non ci stai. Punto.”
“Con la Nuova Zelanda, pur avendo preparato bene la partita, ci siamo concentrati troppo sul risultato rispetto alla prestazione. Ma alla fine dei conti abbiamo perso la battaglia fisica, e non c’è scappatoia, è la base. Senza quella non andiamo da nessuna parte. E la Francia oggi ha dato una grandissima dimostrazione di questo.”
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“Hanno segnato più di una meta oltre la decima fase di gioco. Con gli avanti hanno continuato a martellare fino a fare la differenza e poi hanno spostato al largo. Se veniamo impegnati in due, tre persone per ciascuna delle loro cariche, inevitabilmente la coperta diventa corta, veniamo assorbiti e loro approfittano degli spazi creati. Purtroppo non siamo riusciti a competere là, questo ha fatto sì che non siamo stati competitivi in queste ultime due partite. È dura da accettare per tutti, lo è prima di tutto per noi giocatori.”
L’Italia ha affrontato negli ultimi due anni un percorso per riuscire ad ottenere credibilità e rispetto dalle avversarie e, infine, lo ha ottenuto, pagando un prezzo salatissimo per il proprio ardire di voler stare sullo stesso piano dei migliori.
“Dobbiamo continuare a lavorare sui dettagli per poter competere a questo livello. La differenza fra gli ultimi due Sei Nazioni e queste due partite è che quando gli avversari ti portano rispetto e preparano le gare nel modo migliore fa una grandissima differenza – prosegue Lamaro – Questo rispetto ce lo siamo guadagnati e adesso lo stiamo affrontando.”
“Abbiamo fatto dei passi in avanti: in precedenza siamo riusciti a stare dentro le partite anche perché gli avversari ci avevano sottovalutati. Prendete il Galles che a Cardiff, in occasione della nostra vittoria, sopra di 6 punti con un calcio in mezzo ai pali va in rimessa laterale a tre minuti dalla fine. Oggi non è più così. Questo è motivo d’orgoglio da un lato, ma d’ora in poi dobbiamo crescere ancora per farci trovare pronti ad affrontare gare come questa.”
Lorenzo Calamai
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