Il mediano di mischia ha 111 caps con la nazionale, è stato 3 volte in tour con i Lions e ha vinto l’ultimo URC
Conor Murray le ha viste tutte, o quasi. Il mediano di mischia dell’Irlanda ha 111 presenze internazionali in maglia verde, 8 caps con i British & Irish Lions in 3 diversi tour, ha vinto l’odierno URC nel 2012, quando portava un altro nome, e nel 2023. Eppure, nonostante tutto questo, il quarto di finale della Rugby World Cup contro la Nuova Zelanda è “la partita più importante che io abbia mai giocato.”
La decima edizione del mondiale della palla ovale potrebbe essere l’occasione giusta per vedere finalmente la nazionale irlandese sconfiggere la maledizione che l’ha vista sempre incapace di andare oltre i quarti di finale. Per ottenere il tanto atteso risultato, però, il numero 9 del Munster e compagni dovranno superare un durissimo scoglio, gli All Blacks.
“Abbiamo parlato di ciò che abbiamo ottenuto negli ultimi anni e del livello di prestazioni che abbiamo raggiunto e questo ci dà grande fiducia sulle capacità che abbiamo in squadra. Dall’altro lato ci sono in spogliatoio un certo numero di giocatori che sanno quanto siano duri da vincere i quarti, e che tutto si giocherà in quegli 80 minuti.”
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“Abbiamo fatto buone cose di recente, quindi ci sentiamo nel posizione ideale per poter offrire il meglio, ma non sai mai cosa aspettarti dagli All Blacks. Puoi averne un’idea, ma con gente come Joe [Schmidt] dietro le quinte dobbiamo essere pronti ad aspettarci l’inatteso.”
In Francia, l’Irlanda sta beneficiando di un sostegno secondo solo a quello della squadra di casa. Decine di migliaia di tifosi seguono la squadra ad ogni occasione, rendendo un calderone verde ogni stadio dove hanno finora giocato. Un fattore che Murray ha voluto sottolineare: “Stavo parlando con Chris Harris della Scozia dopo la partita e mi ha detto ‘ora come ora i vostri tifosi si fanno sentire, la gente ne parla’. Tanti di noi sono in giro da un pezzo e hanno giocato partite importanti in grandi stadi, ma in effetti qui siamo su un altro livello. Le canzoni che cantano stanno prendendo piede.”
“Una piccola parte della nostra motivazione a vincere è data anche dal poterli sentir cantare di nuovo, di tenerci stretti quei tifosi che si sono svuotati le tasche per poterci seguire. Si meritano qualcosa di speciale e il loro calore ci aiuta. Allo Stade de France ci è sembrato di giocare in casa.”
“Zombie è una canzone che ci unisce tutti, anche se Bundee [Aki] pensa che al ritornello tutti cantino ‘Bundee, Bundee’ e invece non è proprio così.”
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