Un multifase infinito da parte degli uomini di Andy Farrell, stoppato sul più bello dai neozelandesi
Da una parte la voglia di cercare i punti necessari al sorpasso per portarsi a casa la partita, dall’altra la volontà ferrea di difendere senza concedere nulla ai propri rivali per conservare la propria posizione di vantaggio.
Gli ultimi minuti di Irlanda-All Blacks sono stati un concentrato di pathos come poche altre volte si era visto nella storia della Rugby World Cup.
Due squadre stratosferiche che, appunto, negli ultimi giri di orologio di un quarto di finale extralusso hanno anche fatto segnare un record. Andiamo a scoprirlo.
L’azione dell’Irlanda contro gli All Blacks è stata la più lunga della Rugby World Cup
I “Verdi” hanno deciso di risalire il campo alla mano appena fuori dai loro 22 per arrivare poi sino ai 22 dei neozelandesi. Una carica dopo l’altra, un offload dopo l’altro, un punto d’incontro dopo l’altro: attacco contro difesa. Un comune denominatore: l’attenzione. L’attenzione alla gestione dell’ovale per l’attacco, l’attenzione alla disciplina per la difesa.
Per un totale di 37 fasi, record di sempre per un’azione d’attacco alla Rugby World Cup, sino al grillotalpa di Whitelock che ha interrotto le cose. Da lì il fischio dell’arbitro e la materializzazione del successo per gli All Blacks. Rivediamo il video di quanto successo.
Ma qual è la classifica delle azioni più lunghe nella storia della Rugby World Cup?
Al primo posto come detto c’è l’azione da 37 fasi dell’Irlanda, al secondo il Galles – nel 2011 – nella finale 3-4° posto contro l’Australia con 32 fasi, poi la Nuova Zelanda con 28 fasi nel quarto di finale perso nel 2007 contro la Francia a Cardiff, successivamente l’Inghilterra, nella finale del Mondiale 2019 contro il Sudafrica, anche lei con 28 fasi, e infine ancora il Galles del 2011, questa volta nella semifinale contro la Francia, giocata praticamente in quattordici per tutto il tempo, con 27 fasi.
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— Rugby World Cup (@rugbyworldcup) October 16, 2023
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