Finale pazzesco per una semifinale sorprendente allo Stade de France di Parigi
SAINT-DENIS – Per sessantanove lunghi minuti l’Inghilterra è stata perfetta e ha meritato di qualificarsi alla finale di Francia 2023. Undici minuti hanno permesso ai peggiori Springboks visti in questo mondiale di ribaltare incredibilmente la partita e vincere 16-15 la seconda semifinale di questa Rugby World Cup.
Sotto la pioggia di Parigi Steve Borthwick ha architettato un piano inglese fino al midollo per mettere in scacco gli avversari: gioco tattico al piede, in particolare box kick, per far grandinare ovali in campo avversario; pressione nel gioco aereo con la malizia dei veterani May e Daly; partita fisica esasperante dei primi 8 uomini, che hanno retto l’impatto fisico degli Springboks dominandoli a lungo, grazie anche alle numerosissime pause di una partita molto spezzettata.
I sudafricani hanno sofferto e commesso errori dall’inizio, patendo terribilmente la fisicità avversaria e pagando con falli e punti, arrivati grazie al chirurgico piede di Owen Farrell, in serata di grazia. Incapaci di giocare due fasi consecutive, i campioni del mondo in carica hanno optato per un cambio strategico immediato: alla mezz’ora fuori Manie Libbok e dentro Handre Pollard, più consono al contesto scacchistico.
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Ottima la partita di George Martin, giovane classe 2001 alla quarta presenza da titolare e all’ottavo cap, che insieme a Maro Itoje ha messo in difficoltà la rimessa laterale avversaria, stante anche una prestazione al lancio da incubo per Bongi Mbonambi.
Tutto considerato, quando l’Inghilterra è andata al riposo sul 12-6 il Sudafrica ha tutto sommato abbozzato: poteva andare peggio, per i valori visti in campo.
Il secondo tempo è proseguito sulla falsariga del primo per la sua quasi totalità, con il Sudafrica maggiormente in controllo del pallone ma sempre incapace di mantenerlo e fare la differenza, ingabbiato da una partita pazzesca di Ben Earl, Courtney Lawes, Manu Tuilagi.
Quando Owen Farrell ha sparato tra i pali un drop da oltre quaranta metri per portare i suoi oltre il break, la partita sembrava ipotecata dagli uomini in maglia bianca, sostenuti da un tifo sempre più entusiasta sugli spalti.
Un piccolo cambiamento di registro si è avuto intorno all’ora di gioco, quando la mischia chiusa sudafricana ha preso il sopravvento sugli avversari, incominciando a mietere calci di punizione. Ancorandosi a questa forza, e con gli avversari che invece iniziavano a raschiare il fondo del barile in termini di energie, i bokke sono tornati in partita con la meta di RG Snyman sulle conseguenze di una carica di Fourie, staccatosi dal drive a una decina di metri dalla linea di meta.
Era il minuto 69: la prima, sostanziale visita degli Springboks nei 22 metri avversari in tutta la ripresa.
In un concitato finale, è stata ancora la mischia chiusa a dare l’ultima gioia a Kolisi e compagni: calcio di punizione ottenuto poco oltre la linea mediana del campo e una gran pedata dalla piazzola di Pollard per il sorpasso a tempo quasi scaduto. Poi un ultimo minuto e mezzo di sofferenza per riuscire ad alzare le braccia al cielo.
Una capacità di sopravvivenza eccezionale per una squadra con risorse infinite, la cui bravura è stata non uscire mai di partita malgrado tutto stesse andando male.
L’Inghilterra non poteva chiedersi molto più di così: ha chiuso sorprendentemente il gap di cui si è parlato tutta la settimana, quello tra le prime quattro del ranking e le altre. Lo ha fatto con una prestazione spaventosa, ma anche molto dispendiosa dal punto di vista energetico e fisico. Un fisico che ha ceduto nel momento decisivo della partita, lasciando la sensazione di una vittoria sfuggita dal pugno ormai chiuso.
Lorenzo Calamai
Guarda highlights della semifinale Inghilterra-Sudafrica a questo link.
Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Jonny May, 13 Joe Marchant, 12 Manu Tuilagi, 11 Elliot Daly, 10 Owen Farrell (C), 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Tom Curry, 6 Courtney Lawes, 5 George Martin, 4 Maro Itoje, 3 Dan Cole, 2 Jamie George, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Ellis Genge, 18 Kyle Sinckler, 19 Ollie Chessum, 20 Billy Vunipola, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Ollie Lawrence
Marcatori Inghilterra
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Farrell (2, 10, 25, 38)
Drop: Farrell (53)
Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Kurt-Lee Arendse, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Cheslin Kolbe, 10 Manie Libbok, 9 Cobus Reinach, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (C), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Deon Fourie, 17 Ox Nche, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Kwagga Smith, 21 Faf de Klerk, 22 Handre Pollard, 23 Willie Le Roux
Marcatori Sudafrica
Mete: Snyman (69)
Trasformazioni: Pollard (69)
Calci di punizione: Libbok (20), Pollard (35, 76)
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