Il punto della situazione sull’indagine che riguarda il tallonatore. Si chiede celerità
In vista della finalissima della Rugby World Cup 2023, quella tra Sudafrica e Nuova Zelanda, gli Springboks sono alle prese con un rebus di difficile lettura, che al momento non sembra avere una soluzione: quello riguardante l’impiego o l’assenza del tallonatore Bongi Mbonambi.
Sudafrica: la situazione disciplinare legata a Bongi Mbonambi
Il prima linea è al centro di un’indagine da parte di World Rugby dal momento che avrebbe rivolto insulti razzisti all’inglese Tom Curry durante il primo tempo della semifinale iridata della scorsa settimana.
Nella conferenza stampa di ieri tenutasi a Parigi, dove World Rugby ha spiegato la nuova visione del calendario globale relativo alla nascita della Nations Cup e all’allargamento della Rugby World Cup da 20 a 24 squadre, i media presenti in luogo hanno poi chiesto informazioni sul procedimento in atto per l’avanti degli Springboks.
Questa è stata la risposta di Dominic Rumbles, capo ufficio stampa di World Rugby: “Vi aggiorneremo appena possibile. L’obiettivo è di effettuare la revisione del caso nel più breve tempo a disposizione. Dobbiamo raccogliere tutti gli elementi, poi ci sarà chi effettuerà le valutazioni del caso”.
Una risposta istituzionale, per certi versi sfuggente, ma che a sua volta sta creando delle pressioni e un caso, anche perché dal ritiro degli Springboks lo staff tecnico dei campioni del mondo in carica ha fatto capire di avere una certa fretta nel comunicare ai giocatori la formazione per lo scontro di sabato sera contro gli All Blacks.
Nel frattempo lo stesso staff, nella figura dell’allenatore degli avanti Daan Human, si è ovviamente schierato a difesa del suo giocatore che, se dovesse essere squalificato e quindi indisponibile per la partita contro la Nuova Zelanda, potrebbe comunque fare ricorso venendo aiutato da un legale di alto profilo come Attie Heyns, spesso utilizzato in “cause ovali” dal Sudafrica in passato.
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