“La Nations Cup? Un tradimento, uno schiaffo in faccia” Parola di Lima Sopoaga

Il mediano d’apertura samoano accusa apertamente di aver frenato la crescita dei movimenti più piccoli con la nascita della nuova competizione

"La Nations Cup? Un tradimento, uno schiaffo in faccia" Parola di Lima Sopoaga ph. Sebastiano Pessina

“La Nations Cup? Un tradimento, uno schiaffo in faccia” Parola di Lima Sopoaga ph. Sebastiano Pessina

Fa discutere, e non potrebbe essere altrimenti, la rivoluzione proposta da World Rugby con l’introduzione della nuova Nations Cup, competizione che con svolgimento biennale proporrà un sistema di promozione-retrocessione tra i due raggruppamenti composti da 12 squadre l’uno. Quest’ultimo discorso però sarà “operativo” solo dal 2030, andando di fatto a ostacolare la crescita delle squadre Tier 2 che saranno costrette soprattutto a giocare tra di loro al di fuori degli impegni in Coppa del Mondo.

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Non ha fatto troppi giri di parole l’ex All Black e ora internazionale samoano Lima Sopoaga, che sui suoi canali social ha detto: “Questo è un tradimento dell’essenza del rugby. Speravamo in una riforma che desse vita a un torneo nel quale anche le piccole squadre avrebbero potuto sfidare i giganti ovali, ma ora quel sogno è andato in pezzi. La decisione di escluderci è l’ennesimo promemoria degli squilibri di potere nel rugby mondiale”.

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Il mediano d’apertura, attualmente impegnato in Giappone dopo il fallimento degli Wasps, sottolinea tutto il suo dispiacere legato alla conoscenza di un paese come Samoa dove praticamente tutti giocano a rugby e sognano di affrontare le squadre più importanti: “Questa Nations Cup privilegia gli interessi di sole poche squadre e frena la crescita di movimenti come quello samoano o tongano, andando soprattutto a colpire i sogni dei bambini che un giorno sognano di giocare in Nazionale”. Sopoaga chiude dicendo come continuerà a lottare per far sì che le nazioni più piccole abbiamo un posto nella comunità globale del rugby.

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